LA MEMORIA DEI SOGNI

(Il tour virtuale è ottimizzato per una risoluzione non superiore al Full-HD, 1920x1080px a 72 dpi)

LA MEMORIA DEI SOGNI

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Ci fu un tempo in cui non esistevamo: e se questo non ci preoccupa, perché allora dovrebbe impensierirci se verrà un tempo in cui cesseremo di esistere?

William Hazlitt

La nascita de La Macchina dei Sogni, che è avvenuta quasi per caso, è stata raccontata diverse volte. Ogni edizione un tema, un luogo, un progetto.
Personalmente sono sempre stata convinta che il motore di avvio del Festival, che continua a farlo camminare tra i sentieri dell’arte e della poesia, risieda in via Bara all’Olivella 95. In quel teatro che Mimmo Cuticchio ha aperto nel 1973 e che giorno dopo giorno, anno dopo anno, ha resistito alle mode, ai cambiamenti sociali e alla proliferazione di pub e ristoranti che sembrano essere, per qualche oscuro motivo, le uniche attività immaginabili nei centri storici di piccole e grandi città.

Il Teatro dei pupi di via Bara all’Olivella, con i suoi laboratori e la sala espositiva, è stato, ed è ancora, una guida; non solo per noi stessi ma anche per i tanti allievi, veri e presunti, che sono saliti su questa imbarcazione, con un unico timoniere: Mimmo Cuticchio, il quale ha saputo guidare l’equipaggio sia nel mare calmo che in quello tempestoso.

Le trentasette edizioni de La Macchina dei Sogni sono state pensate in questa fucina di idee che, come in un vaso di Pandora, racchiude spettacoli, immagini, video, mostre, installazioni e pubblicazioni. Un universo sconfinato di progetti, obiettivi, desideri, collaborazioni artistiche e maestranze spesso ricorrenti ma mai ripetitive.
Trentasette anni di memoria custoditi in un prezioso scrigno che, dalla sua prima apertura ad oggi, non ha mai smesso di meravigliare grandi e piccoli, italiani e stranieri, studiosi e allievi.

La pandemia, dalla fine di febbraio, ha travolto le nostre vite e ha destabilizzato non solo la nostra economia ma anche i nostri piani, conducendoci verso un’incertezza collettiva.
In questo scenario, in una notte di mezza estate, lungo il tratto di strada che dal Teatro Massimo porta al Museo Archeologico, abbiamo realizzato un’installazione con i manifesti di tutte le edizioni del Festival, che sono stati fotografati in modo tale da creare un inedito percorso virtuale: con un semplice “clic”, si materializzano magicamente davanti ai nostri occhi, come scatole cinesi, le immagini e i temi di trentasei anni di teatro e di festa.

Così è nata La Memoria dei Sogni che vuole essere un oggetto di riflessione, che non è sinonimo di nostalgia ma di amore per ciò che abbiamo vissuto. Un guardarsi indietro per ripensare a quello che abbiamo fatto e per capire dove siamo arrivati, con l’intento di ricordare ai distratti, e di svelare ai più giovani, un vissuto teatrale unico, fatto di storia e di narrazione.
Tutto ciò avviene attraverso un “tour virtuale” web, tra fotografie e video, con l’auspicio di raggiungere pubblici diversi in diverse parte del mondo. Il tour, disponibile online sul nostro sito figlidartecuticchio.com, accompagna i visitatori nei meandri del Teatro dei Pupi di Via Bara all’Olivella – la vera macchina di sogni – attraverso le diverse edizioni del Festival.

Elisa Puleo

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Direzione artistica Mimmo Cuticchio

Ideazione Elisa Puleo

Installazione scenografica in Via Bara all’Olivella Fabrizio Lupo
Realizzazione Alessia D’Amico, Rosario Mangiapane
Collaborazione Concetta Di Liberto, Nikita Schifaudo

Realizzazione fotografie e tour virtuale Valerio Bellone

Video realizzati da Chiara Andrich, Daniele Ciprì, Giovanni Giannone, Valerio Bellone

Musiche Giacomo Cuticchio