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L'edizione 2014 del festival di teatro di figura e narrazione "La Macchina dei Sogni" consisterà in diversi eventi, che avranno luogo negli spazi dell'Orto Botanico di Palermo, in sintonia con il tema di un laboratorio legato al festival - Tra campagne, valli, pianure e monti - dedicato al paesaggio e all'ambiente naturale nella tradizione epica, che Mimmo Cuticchio conduce con 15 allievi narratori.
Il teatro diventa ambientale, nel senso avanguardistico (environmental theatre) e naturalistico del termine. Allo stesso tempo, recuperando le peculiarità del teatro itinerante, si immerge nel territorio rendendo protagonisti prati, piante e fiori.

Nel pomeriggio del 31 luglio, la suggestiva e peculiare ambientazione dei giardini dell’Orto Botanico di Palermo farà da cornice e sfondo alle guarattelle napoletane di Bruno Leone, a La Pazzia di Orlando dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, episodio tradizionale dell’Opra con le musiche eseguite dal vivo da “GliArchiEnsemble”, e all’Ubu Re di Jarry rivisitato dalle ombre de Il Teatro degli  Incompatibili.
L’1 agosto sarà la volta di Marcel Gorgone e il suo “teatro delle mani”,  dell’ensemble di musica medievale In Taberna, che ci trasporterà nell’universo mitico dell’amor cortese, mentre gli allievi del laboratorio di Cuticchio racconteranno, appositamente per questo evento, due storie a testa, tratte da repertori diversi ma tutte legate al tema del verde.

Locandina La Macchina Dei Sogni 2014
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Il 2 agosto, prima che Cuticchio proponga un esemplare cunto sulle vicende ariostesche animando, con la potenza dell’immaginazione, piante e fiori dell’Orto –  tre studiosi e intellettuali saranno chiamati a “raccontare” a loro volta storie legate al tema del festival. Corrado Bologna, docente di filologia, ci parlerà delle lune dell’Ariosto, di Galilei e di Leopardi; L'agronomo Giuseppe Barbera farà altrettanto selezionando un racconto legato alla sua professione, mentre l’attore e giornalista Gabriello Montemagno leggerà un episodio dell’Orlando Furioso. I loro interventi saranno “legati” dai racconti dei narratori del laboratorio, a loro volta guidati da Mimmo Cuticchio, che qui diviene l’alter ego dell’Ariosto.
Con questa singolare iniziativa, “La Macchina dei Sogni” restituirà una specifica visione de Les chansons, trasformando l’Orto Botanico in uno specchio culturale, un modello dove scienza e arte celebreranno un inedito connubio. Come all’interno dello Starlab, un planetario dove grandi e piccini, possono ammirare uno straordinario cielo stellato e imparare a distinguere pianeti e costellazioni.
Lara Albanese, raccontandoci due distinte storie, Il gioco di Virginia e Sotto lo stesso cielo, ci trasporta in un universo magico dove la scienza di Galileo incrocia antiche leggende cinesi.

Sotto una splendida Luna proiettata sulla cupola del planetario, attraverso la narrazione e le bellissime sagome realizzate dal burattinaio Mariano Dolci, il pubblico è coinvolto in un viaggio tra stelle e corpi celesti, alla scoperta di come sia cambiato nei secoli il modo di osservare il cielo.

Associazione Figli d’Arte Cuticchio

Pupi siciliani

Direzione Artistica
Mimmo Cuticchio

Laboratorio per attori-narratori
Mimmo Cuticchio

Laboratorio per bambini
Giovanni Guarino

Gruppo di lavoro
Nino Cuticchio
Giacomo Cuticchio,
Tania Giordano
Heidi Mancino

Mimma Giordano


Allestimenti e costumi
Tania Giordano

Tecnica
Vincenzo Cannioto

Registrazione eventi
RAI RADIO 3
Monica D'Onofrio
e Chiara D'Ambros

Ufficio stampa
Simonetta Trovato

Progetto grafico
Mela Dell’Erba

Illustrazioni
Tania Giordano

Collaborazione ai testi
Roberto Giambrone

Fotografo del festival
Valerio Bellone

Organizzazione
Elisa Puleo

Si ringraziano
Carmelo Sardegna
Manlio Speciale

e la Coopertiva sociale "Cultura Botanica"
 

Tra i sentieri, sotto la luna  

La letteratura epico-cavelleresca, fonte principale del repertorio dell’Opera dei Pupi e del cunto, è ricca di descrizioni naturalistiche, di boschi, valli e brughiere, che fanno da sfondo alle vicende d’amore e di battaglie. Ma il verde è imprescindibile anche per il Don Chisciotte di Cervantes e finanche per Galileo Galilei, che osservando la luna col suo primo cannocchiale descrisse un’improbabile vegetazione, mutuata proprio dalla fantasia dell’Ariosto.
Dalla letteratura al paesaggio e dal paesaggio alla letteratura, lo scambio avviene in direzione biunivoca: lo scenario dell’Orto Botanico, di per sé carico di tutti i simbolismi che gli sono propri, ritorna all’arte come elemento ispiratore.
“La Macchina dei Sogni”, ancora una volta, si integra nel luogo che la ospita, rispettandolo e valorizzandone le potenzialità nascoste. Il verde dell’Orto diventa palcoscenico del mondo e quindi metafora della vita e del teatro. L’invito a rispettare la natura e le sue forme è un invito a riconoscerne i significati nascosti, con l’aiuto del teatro, della letteratura e della scienza. Cultura è coltura, come ci insegnano i latini. Prendersi cura delle piante, coltivarle è, in forma traslata, coltivare se stessi nel rapporto col mondo. Ci piace immaginare, dunque, l’Orto Botanico di Palermo come ideale terreno di coltura per i nostri sogni e i nostri bisogni di uomini e teatranti

Mimmo Cuticchio