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La Macchina dei Sogni 28ESIMA EDIZIONE
Racconti di confine •  2 / 12 Agosto 2011  •  Linosa e Lampedusa
Presentazione Programma Compagnie e Spettacoli Progetti
PRESENTAZIONE

Direzione artistica
MIMMO CUTICCHIO

Gruppo di lavoro
SERENA BOCCANEGRA, GIACOMO CUTICCHIO, TANIA GIORDANO, DONATO PICHI, FULVIO VERNA

Segreteria
MIMMA GIORDANO, GIUSEPPE GRAFFEO, GIUSY PARISI

Allestimento mostra
TANIA GIORDANO
con la collaborazione di
SERENA BOCCANEGRA

Logistica
DANIELA E GIÒ D’EMANUELE

Documentazione fotografica
GIULIO AZZARELLO

Documentazione video
CENTRO TEATRO ATENEO DI ROMA

Progettazione audio
RAI RADIO 3

Progetto grafica e impaginazione
MELA DELL’ERBA

Ufficio stampa
SIMONETTA TROVATO

Consulenza amministrativa
EMILIO RUBÈ, MARIA D’AGOSTINO

Organizzazione generale
ELISA PULEO
 

Ci sono luoghi a cui la storia assegna un compito speciale. Luoghi destinati ad avere un ruolo decisivo nelle vicende dell’uomo. Ciò che accomuna questi luoghi è la loro liminarità, l’essere al confine. Una qualità che può comprendere a fondo soltanto chi appartiene a questi luoghi, o la cui storia, per scelta o per necessità, lo ha portato ad attraversarli.

Il confine geopolitico si riflette nello spirito dei luoghi e della gente che li abita o li attraversa, specie quando confine e confino tendono pericolosamente a sovrapporsi.
La storia recente ci ha spinti a confrontarci con molti di questi territori, e ci ha fatto capire che l’uomo farà sempre i conti, prima o poi, con le frontiere che si è creato intorno a sé.
Il Mediterraneo, per sua natura, è un luogo di confini e più ci avviciniamo a questi confini più la sensibilità per l’altrove si acutizza, le differenze si dissolvono, le culture si contaminano: musulmani e siciliani hanno convissuto per secoli senza troppi problemi.
Le Pelagie, poco più di 25 km² di territorio, sono diventate in questi mesi il simbolo di una tragedia di immense proporzioni. La piccola isola di Lampedusa è, per il popolo di migranti in fuga dalle guerre e dalle privazioni dei regimi autoritari, la porta d’Italia. Ma se le Pelagie sono oggi la porta d’ingresso al nostro paese per migliaia di migranti, dobbiamo chiederci allora: “Dove comincia l’Italia?” Nei valichi alpini, se guardiamo la carta geografica come abbiamo sempre fatto, o a Lampedusa e Linosa, se la osserviamo da un’altra prospettiva, come aveva fatto il geografo arabo Idrisi nel XII secolo.
Per questi motivi La Macchina dei Sogni, il cantiere teatrale di Mimmo Cuticchio, che attraverso il teatro di narrazione e di figura ha sempre cercato di tessere una rete transnazionale di storie e di identità a confronto, si trasferisce quest’anno a Linosa e Lampedusa. Per raccontare agli abitanti di questi luoghi e agli ospiti delle due isole storie di confine e di viaggio.
Per Cuticchio la narrazione è una lingua universale, che unisce i popoli pur nella differenza di storie e tradizioni. Riunire, nel lembo estremo del nostro Paese, alcuni dei rappresentanti della trazione italiana di teatro di figura e narrazione (da Bergamo, Firenze, Roma, Napoli, Cagliari, Palermo…) vuole assumere un significato preciso, è un gesto di apertura, di accoglienza, una richiesta di ascolto e di confronto. E per questa occasione speciale, Cuticchio racconterà una storia fondante della civiltà occidentale, quella di Ulisse e del suo viaggio mitico, che tuttavia assume oggi una valenza nuova, facendoci pensare ad altre più vicine odissee.

Associazione Figli d’Arte Cuticchio

I pupi siciliani fanno parte della nostra identità, sono uno dei nostri tesori più preziosi, un bene immateriale, posto sotto la tutela dell’Unesco che non può essere disperso. E grazie al teatro di Mimmo Cuticchio la tradizione continua a mantenersi viva. La Macchina dei Sogni, giunta ormai alla 28esima edizione, rappresenta l’esempio di quest’arte antichissima e inimitabile, che si è snodata di generazione in generazione.
Il filo conduttore della manifestazione di quest’anno è la contaminazione dei valori che sono il riferimento attorno al quale una comunità si riconosce come tale. Non a caso Cuticchio ha scelto Lampedusa e Linosa come sedi delle sue rappresentazioni. Due luoghi di confine che, mai come in questo momento, rappresentano la tragedia degli sbarchi e della disperazione ma che, allo stesso tempo, fanno risaltare la capacità della Sicilia e dei siciliani di avvicinare, facilitare il contatto, incoraggiare, e sostenere lo scambio tra popoli. Un percorso, una sfida, che significa andare oltre le differenze per creare accoglienza e un punto d’incontro tra culture diverse. Coniugare la storia della nostra terra con quella dei popoli di paesi vicini e lontani, approfondire la conoscenza dell’altro è un dovere che abbiamo nei confronti della nostra identità e delle persone che ci hanno tramandato questi valori. Sono i nostri ideali, gli stessi che incarna la Macchina dei Sogni, sui quali abbiamo puntato per riscoprire e di valorizzare una cultura della memoria tutta siciliana.

Sebastiano Missineo
Assessore regionale dei Beni culturali
e dell’identità Siciliana

È con immenso piacere che il Comune di Linosa e Lampedusa ospita la ventottesima edizione de La Macchina dei Sogni di Mimmo Cuticchio, nella convinzione che, attraverso il teatro di qualità e l’indotto culturale e turistico che esso attiva, si possa investire nello sviluppo del territorio. Un territorio segnato dai tragici eventi che tutti conosciamo e che tuttavia non si è mai sottratto alle proprie responsabilità civili e storiche.
Accanto all’impegno di tutti, nel segno dell’accoglienza e della cooperazione, l’investimento nella cultura e nello spettacolo è sempre stato per noi una priorità.
Oggi arricchiamo il calendario delle nostre manifestazioni con un Festival che, attraverso l’intrattenimento di qualità e la formazione, tiene desta l’attenzione sulle tematiche civili e culturali. Il valore simbolico e rituale del teatro, con la riscoperta e l’attualizzazione di storie e tecniche della tradizione, sposa il valore simbolico che hanno assunto in questi anni le isole di Linosa e Lampedusa, porta di ingresso, non secondaria, dell’Italia e dell’Europa. Salutiamo calorosamente tutti gli artisti, i tecnici, gli autori, i giornalisti e gli spettatori che ci verranno a trovare.

Bernardino De Rubeis
Sindaco di Linosa e Lampedusa

Ho conosciuto Mimmo Cuticchio lo scorso anno a Linosa, durante le riprese del film Terraferma, ed ho subito apprezzato le sue doti umane e professionali. È nata un’amicizia che si è estesa alla gente del luogo. Chiedergli di realizzare una manifestazione tra Linosa e Lampedusa è sembrato naturale.
Siamo grati e orgogliosi che Cuticchio abbia pensato di trasferire in queste isole la sua
Macchina dei Sogni, per i significati simbolici e culturali che questa iniziativa trasmette.
Sempre di più negli ultimi mesi questi luoghi hanno assunto un valore simbolico, ponendosi come ponte tra l’Europa e il mondo arabo. Per questo ci sembra che affrontare le tematiche del mito, del viaggio, del confronto tra tradizioni e civiltà diverse, attraverso il teatro possa essere di grande stimolo per tutti noi e per gli ospiti delle nostre isole, oltre che momento di festa e di alto intrattenimento.

Salvatore Remirez
Delegato Sindaco dell’Isola di Linosa

E il novello Ulisse ascoltò il canto delle Berte

Avevo sentito parlare di Linosa diverse volte ma non mi era mai capitato di andarci. Così, a sessantatrè anni, si rafforza un mio pensiero: spesso l’uomo va in cerca di un albero e non si accorge di avere attraversato una foresta.
Era il 2 maggio 2010 quando sbarcai per la prima volta a Linosa, per far parte del cast dell’ultimo film di Emanuele Crialese, Terraferma, che tra qualche settimana, dopo il debutto al Festival di Venezia, giungerà nelle sale cinematografiche.
Trovai l’isola pulita, con tanto verde e una meravigliosa scogliera. Durante i quattro mesi di permanenza imparai a conoscere gli abitanti e le loro case, la campagna e i suoi frutti, il mare e i suoi pesci. Ascoltai i racconti degli anziani e vidi i bambini giocare in strada, i cani, liberi dai guinzagli, correre indipendenti, le tartarughe caretta-caretta nidificare nella spiaggia di Pozzolana di Ponente.
Visitai i vulcani spenti da millenni, partecipai alle funzioni religiose e alla processione della Madonnina del mare, in occasione della preghiera dedicata a quanti dal mare non sono più tornati e alle loro famiglie. Ma la cosa che più di tutte mi è rimasta impressa è stato il canto delle Berte, uccelli migratori che si fermano per covare e far nascere l’unico uovo che la natura consente loro. E la cosa ancora più bella è che la coppia di questi uccelli marini osserva una sorta di par condicio da fare invidia all’uomo, perché di giorno resta a covare la femmina, mentre al tramonto la rimpiazza il maschio, così che lei possa adagiarsi in mare, a pelo d’acqua, ed emanare un canto che assomiglia al vagito di un bambino appena nato, ma che a me mi ha ricordato il canto ammaliatore delle sirene che Ulisse ascoltò durante il suo viaggio di ritorno ad Itaca.
La voglia di portare La Macchina dei Sogni a Linosa mi è venuta quanto ho visitato l’unica scuola dell’isola e ho appreso che i bambini non hanno mai visto uno spettacolo dell’Opera dei pupi e non fanno distinzione tra una marionetta e un burattino. Per questo motivo ho invitato al Festival una rappresentanza di artisti che lavorano nel teatro di figura, senza trascurare l’ambito della narrazione, sia attraverso il racconto orale – presentato con la stessa semplicità che doveva possedere nel periodo dell’epica greca, con gli aedi, o successivamente nel Medioevo con i cantori e i giullari – sia il racconto scritto, attraverso la presenza di autorevoli scrittori che hanno la capacità di raccontare storie a noi più vicine, riuscendo ancora oggi a raccogliere le persone come in una cerimonia rituale.

Mimmo Cuticchio

Racconti di confine
Le compagnie coinvolte nel festival:

Figli d’Arte Cuticchio Palermo

Mimmo Cuticchio Palermo

Giacomo Cuticchio Ensemble Palermo

Istituto delle guarattelle / Bruno Leone Napoli

La voce delle cose / Luì Angelini e Paola Serafini Bergamo

Mago Coppelius Roma

Giuliano Scabia Firenze

Teatro Tages / Agostino Cacciabue e Rita Xaxa Cagliari

Trickster Teatro / Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl Novazzano (Svizzera)

Il festival si occuperà del racconto orale, del racconto scritto, di storie narrate non solo attraverso la parola, ma anche con tutte le figure possibili (pupi, marionette, burattini, oggetti), con la musica, le arti visive, i nuovi media.

Locandina La Macchina Dei Sogni 2011
scarica la locandina
Racconti di confine sarà il fulcro del festival, declinato in tutte le forme del racconto, da quello tradizionale attorno al fuoco, a quello narrato alla radio, alla televisione, nei film, da quello scritto nelle pagine dei libri a quello letto dagli stessi autori che lo hanno reso immortale.
Da Bergamo a Linosa, senza dimenticare le isole maggiori, l’Italia e il desiderio di unirla al di là delle differenze culturali, sociali, ideologiche, naturali sarà l’ambito entro cui si svolgeranno i racconti di singoli artisti o di gruppi che hanno ancora voglia di provarsi e di sperimentare. Il confronto con la tradizione, la necessità di rifletterla e trasformarla in energia per un presente migliore sarà il comune denominatore di tutti i partecipanti al festival.

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