La Macchina dei Sogni 34ª edizione
Palermo Araba e Normanna
Lo stile arabo-normanno, caratterizzato dall'unione di due mondi opposti, quello arabo/musulmano e quello normanno/cattolico, e rappresentato dai più grandi monumenti della capitale siciliana, è una delle chiavi di lettura per comprendere questi due mondi e le loro rispettive culture. Anche l'epica cavalleresca, su cui si fonda il repertorio tradizionale dell'Opera dei Pupi, è in Sicilia un ponte tra Oriente e Occidente.
In un momento in cui si delineano inquietanti scontri di civiltà, in cui si alzano muri e crescono intolleranze, con la nostra attività di spettacolo intendiamo diffondere un messaggio di convivenza, indicando possibili percorsi di arte e cultura soprattutto alle nuove generazioni, attraverso l'irrinunciabile lavoro sulla formazione del pubblico e dell'attore. In tal modo vogliamo sottolineare il ruolo sociale che il teatro deve svolgere a partire dalla nostra privilegiata collocazione al centro del Mediterraneo.
La Macchina dei Sogni, giunta al suo 34° anno di vita, è uno strumento privilegiato di conoscenza e dialogo, che promuove la ricerca di una pacifica e proficua convivenza tra popoli, tradizioni e culture diverse. Il Festival ha attraversato tappe diverse, mantenendo sempre una sua chiara identità e mai rinunciando alla sua aspirazione iniziale, che pone al centro gli spettatori con le loro attese e le loro curiosità.
Anche in questa edizione ognuno può scegliere gli spettacoli in base ai propri gusti e alle proprie necessità, tra quelli che hanno appena esordito, quelli che meritano di essere scoperti, quelli che ci hanno già lasciato un segno e che tornano tra noi.
Dal 31 maggio al 4 giugno il Festival animerà gli spazi all'aperto di Palazzo Belmonte Riso, sede del Museo Regionale di Arte Contemporanea, che sembrano fatti apposta per accogliere, con molta libertà, le rappresentazioni per i bambini, per i giovani e per le famiglie. Inoltre, alcune iniziative si svolgeranno anche nell'antistante Piazza Bologni.
Come ogni anno, durante i cinque giorni del Festival nuove installazioni e nuove mostre faranno da complemento agli spettacoli.
In linea con la progettualità di Palermo arabo-normanna, il progetto di quest'anno parte dalle straordinarie suggestioni storiche della città, dal suo ruolo di crocevia delle culture del Mondo, per definire l'identità attuale e proporla come simbolo delle problematiche sociali, in una prospettiva di crescita e sviluppo futuri. Da una parte, quindi, viene rimarcata l'eccezionale modernità del teatro dell'Opera dei Pupi, che al pari di tutti i grandi classici ha saputo cogliere e raccontare i valori profondi dell'uomo; dall'altra, in un momento così complesso come quello che stiamo vivendo, vogliamo affrontare una grande sfida culturale e civile ampliando l'orizzonte dell'Opra e fornendo l'occasione per ritrovare e raccontare le radici e il carattere profondo che accomunano gli abitanti del Mediterraneo, nel tentativo di cogliere lo spirito dei tempi e indicare vie di speranza e di riscatto.
Le scenografie e le luminarie progettate sono strettamente legate alla cultura arabo-normanna e sono il risultano delle collaborazioni con l'Accademia di Belle Arti di Palermo, l'Accademia del lusso e il CRESM (Centro Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione) per la valorizzazione dei saperi e delle tecniche tradizionali, la loro preservazione e l'inclusione socio-culturale, in particolare rivolta ai migranti. |