Visita la pagina FaceBook dedicata a La Macchina dei Sogni 2024

La Macchina dei Sogni
COME L’ARCA DI NOÈ

Palermo
28 maggio – 2 giugno, 2024
Quarantunesima edizione

Teatro dei Pupi S. Rosalia >
Politeama Garibaldi, Sala degli Specchi >
Teatro Atlante >
Piccolo Teatro Patafisico >

“La Macchina dei Sogni” ha celebrato lo scorso anno i suoi primi 40 anni. Per venti lustri, ininterrottamente, abbiamo affrontato ogni anno un tema diverso; in ogni edizione abbiamo viaggiato insieme ai pupi, le marionette, i burattini, le marotte, le ombre, il teatro di narrazione, un mondo sconfinato dalle molteplici e labirintiche forme. Le rotte, nel vasto mare del Teatro di figura, sono infinite. La difficoltà maggiore è sempre stata quella di proporre, in un Festival di pochi giorni, una rassegna esaustiva sull’argomento, tuttavia ci siamo sempre prodigati per evidenziare tutte le forme e le peculiarità di un genere che si rivolge a spettatori adulti e bambini.
A quarantuno anni dalla prima edizione, il tempo sembra aver lavorato su “La Macchina dei Sogni” come uno di quegli strumenti ottici che ci fanno vedere meglio le cose man mano che esse si allontanano. I presupposti, la storia, le battaglie e le utopie del Festival saranno riassunti quest’anno in un incontro, nel quale cercheremo di fare il punto sull’identità multiforme del Teatro di Figura contemporaneo, sulla sua vitalità, la sua leggerezza capace di offrire all’infanzia un “immaginario aumentato”, attraverso una particolare arte teatrale che riesce a sollecitare emozioni e sensazioni senza gli effetti speciali delle nuove tecnologie digitali.
Questa nuova edizione del Festival, con le sue molteplici attività, si svolge non a caso a fine anno scolastico, poiché vuole coinvolgere, assieme alle famiglie, gli studenti e i docenti, un pubblico per noi importantissimo, poiché contribuisce a tenere viva la memoria dell’Opera dei Pupi, il teatro più antico della Sicilia.

Il programma, parallelamente agli spettacoli, propone un laboratorio diretto da Sara Cuticchio e dedicato alla costruzione di figure e alla loro drammatizzazione. Avvicinare i bambini al teatro e alla recitazione è il modo più efficace per arricchire la cassetta degli attrezzi con la quale dovranno affrontare la vita. Tanto da spettatori, quanto da attori il teatro permette loro, divertendosi, di sviluppare empatia, immaginazione, concentrazione. Non è scontato che bambini e bambine facciano amicizia e socializzino in maniera spontanea. Vi sono bambini più estroversi e altri più timidi, a seconda del loro carattere, dell’educazione, del modo di esser e percepire il mondo. Il laboratorio è un ottimo mezzo per favorire la socializzazione, per condividere le emozioni e stimolare la fantasia e la creatività.
Quest’anno il Festival ha attivato un dialogo con altre realtà del territorio: il Piccolo Teatro Patafisico, che attraverso la compagnia Teatro degli Spiriti ha fatto della “figura” la cifra stilistica del proprio percorso di ricerca, e il Teatro Atlante, luogo di incontro, di scambio e di confronto tra poetiche e pubblici diversi. Le due strutture, insieme alla Sala degli Specchi del Politeama Garibaldi, ospiteranno gli spettacoli delle compagnie e il laboratorio; nel nostro Teatro di via Bara all’Olivella avranno luogo gli spettacoli dei pupi.
Come l’Arca di Noè, sottotitolo del festival, ha un significato profondo. Tra le storie dell’antico testamento, quella dell’Arca è una delle più famose. Noè la costruì per preservare la specie umana e quella animale in vista del diluvio universale. Intitolando in questo modo la 41ª edizione de “La Macchina dei Sogni”, desideriamo traslare il significato simbolico e spirituale dell’Arca nel mondo del Teatro di figura, minacciato, come tutte le più nobili espressioni dell’ingegno umano, dalla noncuranza e dalla mancanza cronica di investimenti. Vogliamo immaginare un rifugio sicuro per i pupi, le marionette, i burattini e le altre “creature” del Teatro di figura; un’Arca che possa metterli in salvo durante la tempesta e farli approdare in un futuro più sereno. Vogliamo pensare all’inizio di una nuova era per le compagnie storiche e per quelle di recente formazione, contribuendo alla nascita di un apposito articolo al quale sta lavorando il Ministero della Cultura, che riconosca, valorizzi e sostenga concretamente il settore.

Continua a leggere
Manifesto (pdf)

CALENDARIO

Spettacoli, laboratori, visite guidate e mostra

Informazioni
Spettacoli – 3€ per adulti e bambini
Laboratori – ingresso libero per un massimo di 10 bambini (su prenotazione)
T. (+39) 091.323.400

SPETTACOLI

 

Martedì 28 maggio

 

Teatro dei Pupi

ore 17.00 – Compagnia Figli d’Arte Cuticchio (Palermo)
L’infanzia di Orlando

Mercoledì 29 maggio


Politeama Garibaldi – Sala degli Specchi

ore 11.00 – Compagnia Marionette Grilli (Torino)
Gianduja e la corona del re

 

ore 17.00 – Terzostudio / Italo Pecoretti (San Miniato – PI)
Transylvania Circus

Giovedì 30 maggio


Politeama Garibaldi – Sala degli Specchi

ore 11.00 – Teatro degli Spiriti (Palermo)
Alcestina, gioia mia!

 

ore 17.00 – Grupporiani / Colla (Milano)
Aristide di Grecia con Arlecchino suo servitore

 

Venerdì 31 maggio

 

Piccolo Teatro Patafisico

ore 11.00 – Theatre En Vol (Sassari)
Ginette et son Monde

 

Teatro Atlante

ore 17.00 – Girovago e Rondella (Vetralla – VT)
Antipodi

Sabato 1 giugno

 

Teatro Atlante

ore 11.00 – Girovago e Rondella (Vetralla – VT)
Manoviva

Piccolo Teatro Patafisico

ore 17.00 – Teatro del Drago (Ravenna)
Trecce rosse

Domenica 2 giugno

 

Politeama Garibaldi – Sala degli Specchi

ore 11.00 – Teatro Atlante (Palermo)
La sfida – Un duello tra musica e magia

 

ore 18:30 – Giacomo Cuticchio Ensemble (Palermo)
Rapsodia fantastica

 


 

LABORATORI

 

Martedì 28, mercoledì 29, giovedì 30 maggio

 

Piccolo Teatro Patafisico

ore 15:30 – 17:30
L’arca di Noè
Laboratorio con i pupi per bambini
progetto di Sara Cuticchio

 


 

VISITE GUIDATE

 

Martedì 28, mercoledì 29 maggio

 

Teatro dei Pupi e Laboratorio

ore 12.00
Tra pupi antichi e pupi di nuova generazione – il mestiere degli opranti

 


 

MOSTRA

 

Da martedì 28 maggio a domenica 2 giugno

 

Laboratorio Via Bara all’Olivella, 48

Animali e creature fantastiche nell’Arca dei pupi

Il Festival “La Macchina dei Sogni”, che quest’anno giunge alla 41ª edizione, ha accompagnato il mio viaggio teatrale rispecchiandone le scoperte, le evoluzioni e le conquiste. In tutti questi anni ho girato il mondo in lungo e in largo e tutto quello che andavo scoprendo – le più diverse realtà di teatro di figura e narrazione con cui mi confrontavo – ho cercato di portarlo nel Festival.
Questa voglia di scoprire, di mettere in relazione cose, linguaggi e persone, ha interessato anche gli spazi del Festival, che si sono moltiplicati e diversificati negli anni. Grazie al teatro abbiamo riaperto e restituito alla città di Palermo luoghi chiusi e dimenticati.
Dopo 41 anni è naturale chiedersi perché continuare. La risposta la troviamo nella gente che ci segue numerosa, nei genitori che portano i figli ai nostri spettacoli ricordandosi di quando loro stessi, bambini, grazie alla “Macchina dei Sogni” scoprivano una dimensione fantastica, un luogo di svago e di crescita. Ecco, il Festival è per noi questo: non soltanto una rassegna di spettacoli, ma un’occasione di confronto e di condivisione, dove incontrarsi, dialogare, vivere insieme creativamente gli spazi della città. Questo ci fa andare avanti.
Il nostro teatro si fonda sulla tradizione orale e quindi ha bisogno di un grosso impegno per sopravvivere e proiettarsi nel futuro. Non sarò io a decidere quando smettere, come dico spesso: “Voglio morire da vivo, non da morto”. Il mio compito è mettere in salvo questo patrimonio, proteggerlo dalla barbarie dei nostri tempi bui. Nonostante i riconoscimenti, l’intervento dell’UNESCO, che ci ha dichiarati patrimonio dell’umanità, le istituzioni non hanno fatto molto per salvaguardare il nostro presente e aiutarci a progettare il futuro.

Per questo abbiamo deciso di intitolare questa edizione del Festival Come l’Arca di Noè, perché così come il patriarca biblico si premurò di costruire l’indistruttibile Arca per preservare la specie umana e quella animale in vista del diluvio universale, anche noi vogliamo simbolicamente creare uno spazio sicuro che “traghetti” l’Opera dei pupi, il Teatro di figura e di narrazione nel futuro, quando, si spera, arriveranno tempi migliori.
Per far questo abbiamo coinvolto due realtà palermitane con le quali condividiamo questo intento: il Teatro Patafisico e il Teatro Atlante. Questa collaborazione dimostra come, nel rispetto di identità e percorsi diversi, si possano condividere principi e obiettivi. La mia speranza è che si possa allargare questa rete di collaborazioni, a riprova di quanto diversificato e interessante sia il mondo del Teatro di figura e narrazione e per trovare insieme strategie che possano valorizzare e rilanciare la ricchezza di una tradizione che ha bisogno di essere sempre rinnovata. Pensiamo soprattutto ai giovani, ai quali vorremmo dare opportunità di crescita e di lavoro. Auspichiamo che le istituzioni si facciano carico di questa responsabilità, riconoscendo il lavoro pluriennale di storiche compagnie come la nostra e come quelle della Famiglia Colla di Milano, del Teatro del Drago di Ravenna, de La Casa di Pulcinella di Bari e ancora i Pupi di Stac di Firenze, Is Mascareddas di Cagliari, il TIEFFEU di Perugia, il CTA di Gorizia, Casa Guarattelle di Napoli… elaborando una legge specifica che istituisca i Centri nazionali anche per il Teatro di figura.
Si pensa che il Teatro di figura sia rivolto a ragazzi, ma non è così. Certamente noi ci dedichiamo molto ai bambini, investiamo sul loro “immaginario” perché siamo convinti della funzione formativa del teatro, ma il Teatro di figura oggi è un insieme di pratiche e di poetiche che comprende diversi linguaggi e che si rivolge indistintamente ad adulti e ragazzi. È un teatro “completo”, che si avvale tanto della parola quanto delle immagini, del gesto e del racconto, della poesia e della musica. Come l’Arca di Noè accolse molteplici creature della natura, la nostra Arca immaginaria vuole dare riparo a questo variegato universo di forme e di parole, invitando anche tutti voi a salire a bordo per seguirci in questo avventuroso viaggio nel futuro.
Continua a leggere

Mimmo Cuticchio

SPETTACOLI e COMPAGNIE

Teatro dei Pupi
28 maggio ore 17.00

Compagnia Figli d’Arte Cuticchio

L’infanzia di Orlando

(opera dei pupi – spettacolo adatto ai bambini dai 6 ai 10 anni – durata 60 minuti)

Il mito del grande eroe Orlando non si limita alla sua maggiore età, quando, come primo paladino di Carlo Magno, compirà le gesta più mirabolanti. La leggenda vuole che sin dalla più tenera età, nonostante la dolorosa lontananza dal padre Milone, egli abbia fatto vedere di che stoffa era fatto. Berta, madre di Orlando e sorella di Carlo Magno essendo stata bandita dal territorio cristiano, in seguito alla fuga d’amore con Milone D’Anglante, ha paura che il figlio possa svelare a qualcuno le sue origini; ma Orlandino è vivace e curioso, si sposta fino alla cittadina di Sutri e presto fa amicizia con un gruppo di giovani popolani che lo invitano a partecipare ad una giostra, dove avrà modo di distinguersi.
Il destino vuole che Carlo Magno, dopo la sua incoronazione a Roma, si fermi alcuni giorni nella cittadina di Su- tri. Orlandino non perde l’occasione e riesce con l’astuzia a penetrare nel palazzo.
Carlo Magno, innamoratosi della sua scaltrezza, lo fa seguire da due suoi paladini che scoprono la verità. Carlo incontra la sorella ed il nipote Orlandino, tutti partono per Parigi.


La Compagnia Figli d’Arte Cuticchio nasce nel 1971 sotto la guida di Mimmo Cuticchio, che fonda il Teatro di Via Bara all’Olivella il 28 luglio 1973. Il recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la sperimentazione sono i principali ambiti di lavoro della Compagnia, che nel 1977 si costituisce in Associazione per realizzare, oltre alle produzioni, progetti di promozione e divulgazione culturale: mostre, laboratori e il festival di teatro di figura e narrazione “La Macchina dei Sogni”, giunto alla 41esima edizione. Dal 2007 il patrimonio completo di pupi, fondali, copioni, macchine sceniche, piani a cilindro, è diventato un museo aperto al pubblico. Un museo in movimento, che si sviluppa nei luoghi dove la compagnia lavora, costruisce i pupi e rappresenta le storie tradizionali e di nuova creazione. Oltre al teatro e al laboratorio, esiste un archivio costantemente aggiorna- to. Nel 2013 il Ministero dei Beni Culturali, su proposta della Soprintendenza Archivistica per la Sicilia, ha dichiarato l’Archivio di Mimmo Cuticchio di “interesse storico particolarmente importante”.

Politeama Garibaldi, Sala degli Specchi
29 maggio ore 11.00

Compagnia Marionette Grilli (Torino)

Gianduja e la corona del Re

farsa burattinesca per burattini e un burattinaio
(spettacolo adatto a tutti, durata 50 minuti)

Nei nostri giochi infantili siamo stati tutti creatori e animatori di mondi. Mondi fantastici, a volte terribili e paurosi, ma sempre più veri del vero. Ci si moltiplicava in cento personaggi, e ancora non bastava. È proprio questo il lavoro del burattinaio. Ogni burattinaio esprime, nella propria baracca, la concentrazione assoluta del bambino. Il suo mondo fantastico lo vede impegnato come attore, tecnico, uomo delle pulizie, rumorista, animatore, spettatore, critico, musicista…
Gianduja e la corona del Re è uno spettacolo per burattinaio solista, un monologo a più voci che coinvolge il pubblico in giochi sonori e gags, invitandolo a interagire con i personaggi. È uno spettacolo che porta in scena la tradizione del teatro dei burattini – dove voce, azione e ritmo sono gli ingredienti principali – rinnovandolo con i nuovi linguaggi del contemporaneo.
Il sipario si apre su Re Umberto I, noto come “Re di Torino”, che entra urlando come un disperato: «Chi ha rubato la mia corona?». Brighella, servo fedele, consiglia al Re di mandare le guardie a cercare la corona nelle case del popolo, tanto a Torino quanto in provincia. Le guardie cercano dappertutto, spingendosi fino a Callianetto, piccolo paese vicino ad Asti dove abita l’allegro contadino Gianduja con la sua dolce consorte Giacometta.
Gianduja, di ritorno dal bosco, trova sotto un albero la corona e decide di portarla a casa, ignaro di tutto. Giacometta, preoccupata, invita Gianduja a riportare la corona lì dove l’ha trovata, ma Gianduja, stanco, preferisce andare a dormire. Il contadino Giovanni Pautasso, vicino di casa, ha origliato tutto e con l’idea di intascare la ricompensa corre ad avvisare le guardie. Queste arrestano Gianduja con l’accusa di alto tradimento e lo conducono nelle prigioni di Torino.
Riuscirà Gianduja a dimostrare la sua innocenza e a evitare la forca?


La Compagnia Marionette Grilli è stata fondata nel 1978 da Augusto Grilli, collezionista, insieme alla moglie Mariarosa, di un patrimonio di circa 26000 pezzi tra marionette, burattini, pupi, ombre, teatrini, scenografie, arredi e oggetti di scena, libri, copioni, provenienti da tutto il mondo, che vanno dal 1700 ai giorni nostri. Punto di forza della Compagnia è la riscoperta del burattino ottocentesco Gianduja, protagonista di spettacoli tratti da antichi copioni, che vengono proposti a Torino e in tournée. Dal 1990 la Compagnia opera presso Alfateatro, diretto dal figlio Marco, che fin da ragazzo ha seguito il padre e ha collaborato con prestigiose strutture teatrali del territorio. Nel febbraio 2024 è nata la Fondazione Marionette Grilli con l’obiettivo di custodire e valorizzare la collezione.

Politeama Garibaldi, Sala degli Specchi
29 maggio ore 17.00

Terzostudio / Italo Pecoretti (San Miniato – PI)

Transylvania Circus

(marionette da tavolo e attore – spettacolo adatto a tutti, durata 45 minuti)

Misteriose e strane creature formano la compagnia del Transylvania Circus. Uomini-drago che sputano fuoco, fantasmi-acrobati, un malinconico licantropo capace di camminare in equilibrio sulla luna e poi lei, la stella dello spettacolo, l’affascinante donna-vampiro, che si esibisce nell’arte del trasformismo. Durante lo spettacolo, un suono sinistro distrae gli artisti di questo oscuro circo: è il battito di un cuore. Nessuno sa spiegare da dove arrivi quel battito: forse l’amore è capace di risvegliare anche i cuori di creature senza vita come loro? O forse quel battito proviene dal pubblico?
Non temete signore e signori, gli artisti del Transylvania Circus sono tutt’altro che pericolosi e se il vostro cuore batterà, non sarà certo per la paura!


Italo Pecoretti
L’esperienza teatrale di Italo Pecoretti inizia nel 1997. Attore, musicista, regista, burattinaio, animatore culturale, trova la sua espressione ideale nel Teatro di Figura. Allievo di Alessandro Gigli, comincia il suo percorso da solista nel 1998 con lo spettacolo di burattini Di Pinocchio l’avventura per la regia di Gigli, con il quale mantiene una costante collaborazione sia nell’organizzazione del Festival “Mercantia”, sia in alcuni spettacoli come musicista e attore.
Dal 1998 produce i suoi spettacoli con Terzostudio; ha all’attivo nove produzioni, con le quali ha girato teatri e festival di tutta l’Italia. Con Transylvania Circus, Pecoretti ha partecipato a diversi festival internazionali di teatro di figura, ultimo dei quali IZMIR International Puppet Festival a Smirne in Turchia.
Nel 2015 riceve il premio “Ai bravi Burattinai” XXV edizione, con la seguente motivazione: «Per la sua poliedrica ricerca estetica che comprende musica, attore e teatro di figura, che si coniugano in spettacoli freschi e ricchi di sorprese, in cui la narrazione si sviluppa su più piani». Nel 2024 riceve il premio alla carriera al festival “La Luna è Azzurra” di San Miniato.
È anche regista e coreografo di quattro progetti musicali di grande successo realizzati dalla BadaBimBumBand e prodotti a Terzostudio. Le sue più recenti regie per Terzostudio sono: Pindarico, spettacolo di grandi figure, illusionismo e trasformismo su trampoli, e Cromosauro, entrambi con Pietro Rasoti e Miriam Calautti.
Italo Pecoretti è direttore artistico delle rassegne estive “Burattini nei giardini” di Tavarnelle/Barberino, “Burattini in Contrada” di Siena e del Teatro Margherita di Marcialla.

Politeama Garibaldi, Sala degli Specchi
30 maggio ore 11.00

Teatro degli Spiriti (Palermo)

Alcestina, gioia mia!

(burattini in baracca e narrazione – a partire dai 3 anni, durata 45 minuti)

Lo spettacolo trasferisce l’Alcesti di Euripide nel mondo dei burattini. Apollo, dio del sole, è condannato a fare il servitore in casa del re Admeto per due lunghi anni. Gli dei decidono di premiare Admeto per la sua benevolenza dandogli la possibilità di sfuggire alla morte: giunto al fatidico momento, per continuare a vivere, non dovrà far altro che cercare qualcuno disposto a dire: «Muoio al posto di Admeto!». La nera signora inesorabilmente arriva per portarlo con sé. Troverà Admeto qualcuno disposto a morire per lui?


La Compagnia Teatro degli Spiriti nasce nel dicembre 2009. Il teatro di figura è la cifra stilistica del suo percorso di ricerca: Vito Bartucca e Salvino Calatabiano hanno immaginato un mondo e lo hanno creato. Un mondo altro, nel quale sogno e realtà si mescolano e dove i burattini parlano agli uomini e gli uomini ai burattini, un mondo fantastico dove tutti trovano il loro posto. I burattini del Teatro degli Spiriti sono un esercito che difende la fantasia, creature schierate al fianco della tenerezza.
I burattini a guanto, costruiti artigianalmente con materiali naturali, sono il fondamento di un linguaggio che recupera la memoria collettiva attraverso la rielaborazione e la drammatizzazione di racconti della tradizione orale e scritta. Il linguaggio della Compagnia mescola le suggestioni del più classico teatro per burattini con elementi pop, stratificando la drammaturgia e rendendola accessibile a un vasto pubblico.

Politeama Garibaldi, Sala degli Specchi
30 maggio ore 17.00

Grupporiani / Colla (Milano)

Aristide di Grecia con Arlecchino suo servitore

(marionette a filo – a partire dai 6 anni, durata 60 minuti)

La spettacolazione, realizzata con marionette a fili corti, prende spunto da uno dei tre intermezzi goldoniani messi in scena dalla Compagnia Carlo Colla & Figli nel 1993 in collaborazione con Macerata Opera.
Aristide, preceduto da Lo starnuto d’Ercole e seguito da Il mondo alla roversa, costituiscono tre atti di uno spettacolo intitolato Omaggio a Goldoni, pensato in occasione della ricorrenza dei duecento anni della morte del grande autore veneziano. A distanza di trent’anni da quell’allestimento, il primo dei tre atti diventa Aristide di Grecia con Arlecchino suo servitore.
Aristide nacque come parodia del dramma Temistocle di Pietro Metastasio, “luogo” teatrale in cui vivono grandi passioni e nobili sentimenti. Ma la vena teatrale supera qualunque intento originario: basta infatti che le figure dei servi prendano vita e immediatamente i versi poetici scandiscono temi e ritmi da opera buffa, da duetto comico, da dialogo brillante. Alla ricchezza del “teatro” insito nell’opera, le marionette hanno aggiunto non solo quel tanto di canzonatorio che il loro linguaggio teatrale offre ma, soprattutto, il gusto parodistico nel delineare i personaggi; così l’eroe greco è figura allampanata e ciondolante assolutamente riconoscibile sotto qualsiasi travestimento, la sposa fedele e virtuosa connota la sua giunonica presenza come ridicolo e tondeggiante personaggio. Ai due servi non resta che presentarsi nelle vesti di un buffo Arlecchino e di una maliziosa Colombina: il gioco si fa così un divertente meccanismo teatrale al quale i personaggi di legno non possono sottrarsi.
Questa volta Arlecchino, nei panni di servitore nell’antica Grecia, con le parole di Carlo Goldoni e sulle note di Antonio Vivaldi, deve destreggiarsi fra le richieste del suo padrone Aristide e del sovrano Serse, Re di Persia, che tiene entrambi in ostaggio.


Compagnia Colla / Grupporiani

Giovanbattista Colla era un ricco commerciante milanese che, alla fine del Settecento, aveva adibito una delle sale del proprio palazzo a teatro di marionette. Un rovescio di fortuna, legato alle vicende politiche del tempo, costrinse i Colla a lasciare Milano agli inizi dell’Ottocento, pertanto gli spettacoli di marionette divennero l’attività principale della famiglia.
Nel 1861, alla morte del fondatore, i figli Antonio, Carlo e Giovanni diedero vita a tre diverse compagnie. Nacque così la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli. Nel 1889, il sedicenne Carlo, maggiore dei figli maschi, sostituì il padre nell’attività, affiancato dai fratelli Rosina, Giovanni e Michele. Dal loro lavoro nacquero spettacoli di grande presa sul pubblico. Il successo fu immediato, e le tournée della Compagnia iniziarono a comprendere anche grossi centri. Nel 1906 la Compagnia approdò al Teatro Gerolamo di Milano, costruito per le marionette nel 1868. Al Gerolamo la Compagnia ritornerà nel 1911, anno in cui i Colla divennero Teatro stabile (l’unico a Milano dopo il Teatro alla Scala), assumendo anche la gestione della sala. Costretti a lasciare la sede del Gerolamo, minacciato dalle ristrutturazioni urbanistiche nel 1957, i Colla restarono inattivi per alcuni anni. Ripresero in proprio l’attività marionettistica nel 1965 continuando la tradizione sotto la guida di Eugenio Monti Colla, ultimo marionettista della famiglia fra quelli che agirono al Teatro Gerolamo, il quale è stato direttore artistico della Compagnia fino alla sua scomparsa, avvenuta lo scorso mese di novembre.
La Piccola Scala, il Piccolo Teatro di Milano, il Festival di Spoleto e numerosi altri festival e teatri internazionali (tra l’altro a Berlino, Parigi, Mosca, Madrid, Sydney, New York e Charleston) hanno ospitato la Compagnia Carlo Colla & Figli, i cui successi ininterrotti sono testimonianza di una grande tradizione teatrale.

Piccolo Teatro Patafisico
31 maggio ore 11.00

Theatre en Vol (Sassari)

Ginette et son Monde

(teatro d’oggetti e clown – a partire dai 6 anni, 45 minuti)

Timida ma determinata, maldestra eppure disinvolta, Ginette ci conduce all’interno del suo mondo onirico. Un mondo dove la solitudine fa prendere vita agli oggetti, grandi e piccoli, che diventano nostri interlocutori, interagiscono, litigano, giocano. Insomma, ci invitano a stare al gioco, a lasciarci andare. Ginette et son monde è un distillato di innocente poesia che scaturisce da una comicità semplice e sensibile al respiro del pubblico. Musica lieve e cuor leggero per un racconto che non necessita di parole.
Ginette et son monde è un’occasione per scoprire l’universo poetico clownesco di Céline Brynart, fatto di giocoleria, manipolazione di oggetti, acrobatica e danza. Lo spettacolo è il risultato di una lunga ricerca sul clown, che la performer Céline Brynart ha avviato in collaborazione con il Theatre en Vol.


Céline Brynart

Si forma alla Scuola di Circo, all’Espace Catastrophe e alla Scuola Internazionale di Teatro Lassaad di Bruxelles (metodo Lecoq). Si appassiona al clown e studia con Carina Bonan, Micheline Vandepoel, Kevin Brooking ed Eric de Bont.
Nel 2001 crea, insieme a Eva Kahan, La Compagnie du Pingouin Quotidien, associazione culturale impegnata nella promozione di circo e teatro. Crea e interpreta diversi spettacoli e progetti di circo, circo-teatro, teatro di strada e danza tra cui Les Motasses, spettacolo di acrobazie clownesche in motorino; Raoul et Compagnie, spettacolo circense della Compagnia Le Plat Pays; Aller Simple, spettacolo di circo-teatro con la regia di Micheline Vandepoel; crea, insieme a Jordi L. Vidal, le coreografie per Le Bal Moderne, progetto di danza organizzato da P.A.R.T.S. Bruxelles; Viola e le sue Valigie, insieme a Maurizio Giordo; Pomme de Ginette; Spoon Surf, numero di clown con Maurizio Giordo.
Dal 1996 insegna teatro, movimento, contact-dance e linguaggi del circo a ragazzi e adulti (all’Ecole de Cirque de Bruxelles, l’Espace Catastrophe e in diversi contesti in Sardegna). Dal 2021 è attrice nella produzione di Theatre en Vol Il grande spettacolo della fine del mondo.

Teatro Atlante
31 maggio ore 17.00

Girovago e Rondella (Vetralla – VT)

Antipodi

(teatro d’ombre e burattini da tavolo a partire dai 7 anni, durata 45 minuti)

Un punto qualsiasi sul globo ha il suo opposto. Paesaggi ed esseri molto diversi fra loro sono uniti da una linea ideale pari al diametro terrestre. Tre personaggi invitano il pubblico a seguirli in un viaggio agli antipodi del mondo. Un viaggio surreale su un cavallo in miniatura, in compagnia di personaggi stralunati e minuscoli uomini d’ombra.
Antipodi unisce diversi stili e tecniche: dal teatro di figura alle ombre cinesi, dalla manipolazione di oggetti al teatro fisico.

Teatro Atlante
1 giugno ore 11.00

Girovago e Rondella (Vetralla – VT)

Manoviva

(burattini da tavolo – a partire dai 3 anni, durata 45 minuti)

Un microcosmo dove le mani raccontano, senza mai ricorrere alla parola, una storia fantastica. Manin e Manon sono due incredibili personaggi capaci di esibirsi in numeri di giocoleria ed acrobatica al limite delle possibilità umane. Manin non è solo giocoliere, ma anche one man band e mangiafuoco; Manon è una funambola e altro ancora. Le luci della ribalta si accendono e il pubblico si ritrova immerso in un mondo fantastico dove tutto è possibile. Il personaggio Manoviva, nato da un brevetto di Girovago e Rondella, viene utilizzato anche negli ospedali e nelle scuole come terapia didattica motoria.


Girovago et Rondella family theater è una compagnia di attori e artisti plastici, fondatori di un teatro di marionette surreale e popolare, che sceglie come palcoscenico la strada e luoghi non convenzionali.
Nel 1987, i fondatori Marco Grignani e Federica Lacomba cominciano la loro avventura artistica su una barca-teatro in Grecia, dove dodici attori di differente formazione artistica – dalla danza al teatro di figura, alla videoarte – creano un sogno collettivo nel magico scenario dell’arcipelago greco. A partire da questa esperienza comincia la formazione di Marco e Federica, che inseguono ancora oggi il sogno di un’esperienza di arte dal vivo.
Attualmente vivono nella casa-atelier Spazio Dromosofico di Vetralla (VT), dove ospitano artisti internazionali e organizzano regolarmente workshop dedicati a differenti aspetti dalla creazione artistica: dalla drammaturgia di uno spettacolo senza parole alla manipolazione corporale e al suono.
Sono in costante relazione con l’Università “La Sapienza” di Roma, dove sono spesso invitati dal Dipartimento di arte e spettacolo per conferenze e workshop.
Attualmente portano in giro lo spettacolo Manoviva, già rappresentato più di 2000 volte in oltre 25 paesi nel mondo, e il progetto Teatri Mobili in collaborazione con la Compagnia Dromosofista.

Piccolo Teatro Patafisico
1 giugno ore 17.00

Teatro del Drago (Ravenna)

Trecce rosse

(teatro di narrazione ed ombre – adatto a tutti, durata 50 minuti)

Una narratrice racconta le avventure della popolare bambina dai capelli rossi creata negli anni della Seconda Guerra Mondiale dalla scrittrice svedese Astrid Lindgren, divenuto in tutto il mondo simbolo e icona della libertà e della fantasia. La bambina più rivoluzionaria del mondo, capace di affrontare la vita con coraggio e determinazione attraverso gli strumenti della fantasia e del gioco, ci invita a ritornare tutti un po’ bambini, per recuperare la gioia di vivere e di migliorare la realtà. Il Teatro del Drago rivisita le avventure di Pippi Calzelunghe arricchendole con le suggestioni del teatro delle ombre.


Teatro del Drago

La Famiglia Monticelli è una famiglia d’arte che produce e promuove spettacoli di burattini e marionette sin dalla prima metà del XIX secolo. Nel 1979 i fratelli Andrea e Mauro costituirono il Teatro del Drago, che da allora opera nel settore del Teatro di Figura contemporaneo e tradizionale. Per la sua attività di produzione e promozione il Teatro del Drago è riconosciuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Emilia-Romagna come compagnia di rilevanza nazionale. Tradizione e ricerca convivono nella conservazione del patrimonio storico della Famiglia, oggi raccolto nel Museo La casa delle Marionette di Ravenna. L’attività del Teatro del Drago si svolge su due versanti: quello della tradizione, con gli spettacoli di burattini dell’Emilia-Romagna tratti da antichi canovacci di proprietà della Famiglia e la valorizzazione dei materiali della Collezione Monticelli, e quello della ricerca, attraverso spettacoli di teatro di figura contemporaneo, dove si concretizza una personale linea artistica originale sia nell’impiego dei materiali, sia nelle tecniche di animazione.

Teatro Politeama Garibaldi, Sala degli Specchi
2 giugno ore 11.00

Teatro Atlante (Palermo)

La sfida – Un duello tra musica e magia

(clown con oggetti sonanti – a partire dai 5 anni – durata 50 minuti)

Protagonisti dello spettacolo sono Mister Bum e Mister Mu, un musicista e un mago che si contendono lo stesso palco sfidandosi a colpi di ritmo e giochi di prestigio. Chi riuscirà a conquistare il pubblico? Per scoprirlo bisognerà seguire La sfida fino all’ultimo numero.
Lo spettacolo utilizza la musica e l’illusionismo in funzione narrativa, per regalare agli spettatori momenti di divertimento e di poesia. Emilio Ajovalasit e Salvo Compagno creano una performance ricca di colpi di scena, in un susseguirsi di numeri magici e brani musicali eseguiti con strumenti provenienti da tutto il mondo, dove le percussioni e il ritmo sono i protagonisti.
Mister Mu è un personaggio creato da Emilio Ajovalasit nel 2007, una figura che ha radici profonde, la cui poetica si ispira ai personaggi del cinema muto, da Charlie Chaplin a Jacques Tati, alla tradizione del clown e a quella della pantomima; si ispira inoltre a tutta quella tradizione che utilizza l’illusionismo in chiave teatrale, dando a quest’arte un ruolo narrativo.


Teatro Atlante

Dal 2006 si occupa di produzione, formazione e ricerca teatrale con uno sguardo particolarmente rivolto alla realtà circostante, in una continua contaminazione fra teatro e vita.
Collabora con scuole, associazioni, teatri, artisti, enti pubblici e privati sul territorio cittadino e nazionale, una rete di persone con cui negli anni ha costituito una vera e propria comunità.
Nel 2011 prende in affitto una piccola sala nel centro storico di Palermo, che diventa luogo di aggregazione e presidio culturale. Nel 2019, incoraggiato dal crescente numero di allievi e di spettatori, sente l’esigenza di una casa più grande. Acquista dunque uno spazio nel quartiere storico della Kalsa, realizzando una sala per i laboratori e uno spazio scenico con gradinata che può accogliere fino a 70 persone: una dimensione intima che consente di valorizzare il rapporto fra attori e spettatori. Lo spirito comunitario che anima l’attività del Teatro Atlante ha sempre trovato nelle strade, nelle piazze, nelle carceri, negli ospedali e in ogni luogo condiviso il suo palcoscenico naturale.

Teatro Politeama Garibaldi, Sala degli Specchi
2 giugno ore 18.30

Giacomo Cuticchio Ensemble (Palermo)

Rapsodia fantastica

(musica dal vivo e proiezioni – a partire dai 12 anni, durata 45 minuti)

L’ensemble, composto da strumenti a fiato, archi e tastiere, esegue composizioni di Giacomo Cuticchio ispirate al Teatro dei Pupi. Ritmi e atmosfere del mondo epico-cavalleresco – marce, galoppi e battaglie – sono eseguiti dal vivo, mentre le immagini video di Chiara Andrich restituiscono l’attività del laboratorio dove nasce un pupo.
Si assemblano ossatura, testa e armatura ed ecco Orlando pronto a incontrare i personaggi che popolano l’universo cavalleresco: i paladini, le dame, i cavalli. Musica e immagini procedono per temi che rievocano i diversi aspetti del mondo dei pupi: le battaglie, l’amore, la magia, la morte, il fantastico. Il video, fatto di gesti, colori, ritmi, e l’esecuzione live del Giacomo Cuticchio Ensemble sono un omaggio al lavoro degli opranti-pupari e alle loro creature che, evocate dalla musica, si animano sullo schermo.


Giacomo Cuticchio

Figlio di Mimmo Cuticchio, è oprante, compositore e pianista. In lui convivono due anime che non sono in contrapposizione ma si completano a vicenda, quella della tradizione e quella della ricerca di nuovi linguaggi. Oggi Giacomo porta avanti il cammino del padre dirigendo, da oprante puparo di prima quinta, gli spettacoli tradizionali nel teatrino di Via Bara, dove ripropone, secondo gli antichi canovacci della famiglia, gli episodi della Storia dei Paladini di Francia, a rimarcare il proprio legame con il repertorio e le tecniche del mestiere. Lo fa secondo una personale idea di teatro, arricchita dalla sua formazione musicale che lo indirizza verso un lavoro di innovazione per molti aspetti analogo a quello compiuto dal padre. Il suo strumento d’elezione è il pianoforte, il suo modo modus operandi è governato dalla conoscenza tecnica ma anche, come nel cunto, dall’improvvisazione. Il senso del teatro e della drammaturgia sono presenti tanto nella messa in scena quanto nelle partiture, così come presente in lui è la memoria della musica suonata da bambino con il piano a cilindro.
Dal 2001 lavora ininterrottamente con la Compagnia Figli d’Arte Cuticchio prendendo parte agli spettacoli sia come oprante sia come musicista. La collaborazione con il padre Mimmo è fortissima. Giacomo si affida al padre-maestro che tanto ha ancora da insegnare. Mimmo si consegna al figlio-compagno di viaggio che, con la sua musica evocativa, accompagna la progressione dialogica e i fatti rappresentati, aggiungendo nuova linfa agli spettacoli. Nel 2006 fonda il gruppo Giacomo Cuticchio Ensemble con il quale realizza i concerti, collaborando con enti pubblici e privati.

LABORATORI

 

Piccolo Teatro Patafisico
Martedì 28, mercoledì 29 e giovedì 30 giugno, ore 15.30 e 17.30

Laboratorio di Sara Cuticchio

L’arca di Noè

(massimo 10 partecipanti, solo su prenotazione)

In un’epoca in cui il digitale e le nuove tecnologie hanno pervaso il mondo, i bambini fanno sempre più fatica a “fare le cose”: disegnare, colorare, dipingere, costruire, o semplicemente sporcarsi le mani. Hanno perso la capacità manuale, l’inventiva e la creatività. Come diceva Maria Montessori, le mani sono «gli strumenti dell’intelligenza», quindi è solo attraverso l’esperienza concreta del tatto che i piccoli possono esplorare il mondo e manifestare il proprio pensiero. Manipolare le cose è un modo di ragionare, esprimersi e apprendere. Il contatto fisico e l’utilizzo di tutti i sensi permettono lo sviluppo di risorse neuronali.
Il laboratorio artistico L’arca di Noè, rivolto a bambini dai 6 ai 12 anni, è concepito come un’esperienza essenziale per sviluppare capacità cognitive, sociali e motorie di ciascun bambino. Si svolge in gruppo in un clima giocoso, all’interno del quale ciascun bambino è guidato alla costruzione di una marionetta che ha le fattezze del pupo siciliano.
L’esperienza prevede la creazione di un personaggio a scelta con l’uso di materiali diversi: il modellamento delle teste è fatto con un materiale plastico simile alla creta; le altre parti del corpo sono create con carta, nastro adesivo, polistirolo e oggetti di riciclo, pitturate con i colori a tempera. Per gli abiti viene utilizzata la stoffa, decorata con bottoni, nastrini, strass, lana.

VISITA GUIDATA

 

Teatro dei Pupi e Laboratorio
Martedì 28 e mercoledì 29 maggio, ore 12.00

Visita guidata

Tra pupi antichi e pupi di nuova generazione – Il mestiere degli opranti

I pupi, i fondali, i cartelloni, le macchine sceniche, i piani a cilindro, i copioni, in una parola “il mestiere” di una delle scuole teatrali più importanti della Sicilia è custodito nel Teatro e nel laboratorio di Via Bara all’Olivella, veri e propri arsenali delle apparizioni in cui sono esposti i pupi storici e i pupi di nuova generazione di Mimmo Cuticchio.
Questa collezione non è soltanto la rassegna storica e filologica di un settore particolarmente importante dell’arte popolare, ma è il racconto di una famiglia impegnata da più generazioni in una battaglia per la salvaguardia del suo teatro. L’infanzia di chi oggi ha una certa età è stata scandita dagli echi di una tradizione che andava scomparendo sotto i colpi del “progresso mediatico”, che ha trovato nella “cultura televisiva” la sua punta più avanzata. I paladini più emblematici di quella “resistenza” sono stati i componenti della famiglia di Mimmo Cuticchio, che da via Bara all’Olivella hanno irradiato la forza di una cultura popolare trasmessa con passione di padre in figlio. Questo patrimonio è fruibile durante le visite guidate programmate e testimoniano volontà e impegno nello sviluppo e nella valorizzazione di questa memoria che vorremmo trasmettere alle nuove generazioni.

MOSTRA

 

Laboratorio Via Bara all’Olivella, 48
Da martedì 28 maggio a domenica 2 giugno

Animali e creature fantastiche nell’Arca dei pupi

Animali, mostri e altre creature fantastiche sono figure che rendono avvincenti le storie dell’Opra. Grazie alla maestria dei pupari e all’uso di artigianali “effetti speciali”, interagiscono con i personaggi creando mondi fantastici e irresistibili.
Alcuni sono esseri antropomorfi, come Vegliandino e Baiardo, destrieri di Orlando e Rinaldo, oppure Argante, il cane di Don Vuoso, e ancora Rabicano, il cavallo nato dall’incontro tra una fiamma a forma di cavallo e un colpo di vento, appartenuto prima al principe Argalia, fratello di Angelica, poi ad Astolfo, principe inglese. E ancora l’Ippogrifo, la creatura più sorprendente e fantastica dell’Orlando Furioso.
Sono esseri capaci di instaurare con i propri padroni un legame di nobile amicizia, perfetta perché disinteressata. Sono creature in grado di cogliere l’interiorità e l’animo dei paladini, di comprendere la loro forza, la loro debolezza, le loro difficoltà materiali e spirituali.
Tutti loro, decine di animali ed esseri fantastici, saliranno sull’Arca del Festival, che diventa un simbolico veicolo di salvezza e di rinascita.

CREDITS

La Macchina dei Sogni  |  quarantunesima edizione

Come l’Arca di Noè

Palermo, 28 maggio – 2 giugno 2024

Direzione artistica  Mimmo Cuticchio

Gruppo di Lavoro
Santa Buttaci
Vittorio Caldovino
Giacomo Cuticchio
Nadia Daddi
Marcello D’Agostino
Heidi Mancino
Tania Giordano
Giuseppe Graffeo

Fotografo di scena  Alessandro D’Amico
Web designer e social media  Valerio Bellone
Allestimenti e immagine del festival   Tania Giordano
Progetto grafico  Mela Dell’Erba
Diario di Bordo. Tiziana Lo Porto

Servizi tipografici  Officine Grafiche soc. coop.
Ufficio stampa  Angela Mannino/Porta Felice
Consulenza amministrativa  Sistema Studio Associato
Organizzazione  Elisa Puleo