La Macchina dei Sogni 2016
 
Narrazioni / Oprante / Giochi
Narrazioni

La straordinaria antologia di fiabe, novelle e racconti popolari siciliani di Giuseppe Pitrè, pubblicata nel 1875 è, ad unanime giudizio, il più ricco repertorio di fiabe mai raccolto nel nostro paese. Trascritte fedelmente in dialetto siciliano dalla viva voce della gente comune, spesso suoi pazienti, queste fiabe costituiscono un autentico patrimonio in senso numerico e culturale.
Si tratta di ben trecento storie, un tesoro che la casa editrice Donzelli ha pubblicato integralmente nel volume Il pozzo delle meraviglie, contribuendo a far conoscere ciò che per più di un secolo era rimasto nascosto. "La Macchina dei Sogni" ne propone alcune affidandole ai suoi narratori. Come ama dire Mimmo: "Non c'è una sola tradizione, bensì le tradizioni", per questo ha mostrato ai suoi allievi non un traguardo ma la strada da cui partire.  Guidati dal maestro, ognuno di loro ha seguito un percorso personale. Ispirandosi al lavoro di Pitrè, alla sua moderna prassi di etnologo, ogni narratore ha scelto liberamente di raccontare storie vicine al proprio luogo d'origine.

 
Salvino Calatabiano
La vecchia di l'acitu
Li diavuli di la Zisa
La munachedda
Vita di Pitrè
Tiziana Cuticchio
La spada della congiura
I coccodrilli di Palermo
Lu capaciotu
Govanni Guarino
La raccolta della neve
Tredicino
Cesare Maschi
Giuanni Benforte
Il boia di Torino
Isabella Messina
La levatrice della principessa-fata
La picuredda
Il contadino e il Re
Storia di Sant’Oliva
 
Progetto Oprante

a cura di Vincenza di Vita
redattori Ricchezza Falcone, Luca Ferracane, Monica Maniscalco

La critica è una possibilità di scoperta e conoscenza, una modalità di sguardo che opportunamente esercitato e allenato concede di attraversare lo spazio e il tempo, per comprendere la realtà artistica e i significati di cui è veicolo. Memoria, giudizio e frequentazione dell'atto scenico nella sua ideazione, nell'allestimento e nella sua messa in scena costituiscono la parte essenziale del lavoro del critico.
"Oprante", all'interno del festival teatrale La Macchina dei Sogni costituisce un momento di attenzione per l'esercizio della critica. Il progetto, infatti, si propone come un contributo alla formazione di giovani aspiranti critici, fotografi, illustratori e videomaker.

OPRANTE è il nome del "foglio", risultato di una scelta dettata dalla pluralità di genere che la parola evoca, nella definizione del mestiere dell'oprante che nel teatro dei pupi ingloba la figura di più personalità artistiche.

OPRANTE la rivista "OPRANTE" >
Vincenza Di Vita

Dal 2014 insegna Discipline dello Spettacolo presso il Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e degli Studi Culturali dell'Università di Messina; Sociologia dello Spettacolo, Storia della Danza e del Teatro, Cinema e Fotografia presso il CAMS di Acireale. Dal 2014 cura l'archivio multimediale di Mimmo Cuticchio, oprante e puparo e comincia a collaborare con l'Associazione Figli d'Arte Cuticchio. Come poeta, performer, giornalista e critico teatrale, oltre che come studiosa, ha pubblicato numerosi contributi scientifici nel campo degli studi culturali. Ha ideato e curato il progetto di formazione "#CRISI", nell'ambito della XXXV edizione delle Orestiadi di Gibellina. Nel 2016 è stata candidata tra i finalisti del Premio Nico Garrone, per la sezione dedicata ai "critici più sensibili al teatro che muta".

 
Giochi dei fanciulli

a cura di Giovanni Guarino

Alcuni giochi:
a ‘ntinna 
a cursa chi sacchi
uno, monte e la luna…
pignati e pignateddi
u tiru ca corda
a lu gaddu e a la gaddina
a lu strummulu 
a tirari a lu munzeddu
attuppa occhi 
acchiapparelle
a tintiritì
a scarica canali
acchiana u patri cu tutti i so figghi…
giochi di fanciulli
giochi di fanciulli
[...] Di qualche giuoco siciliano menzionato da antichi scrittori dell’Isola non si ha più conoscenza oggigiorno [...] affrettiamoci a salvare dalle ingiurie del tempo questi preziosi documenti della storia intima del popolo!
Palermo, 7 luglio 1883

Così scriveva Pitrè  in uno dei volumi  della Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane (vol. XIII, pp. XV-XVI, Palermo 1883).
Il  valore e l’importanza dei giochi e divertimenti, il desiderio di coltivare il senso di appartenenza e la nostra identità siciliana sono alla base del progetto sui giochi fanciulleschi, che Mimmo Cuticchio ha affidato a Giovanni Guarino, operatore del CREST di Taranto impegnato nelle attività di animazione da strada come strumento di aggregazione sociale. 
Dopo la sua partecipazione ad un laboratorio sulle tecniche del racconto condotto da Mimmo Cuticchio nel 2000 a Santarcangelo di Romagna, Guarino ha continuato a seguire il maestro e a collaborare con l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio. Da tempo è impegnato in un progetto di recupero della memoria orale e conduce un’attività di narrazione all’interno di corsi di formazione per le scuole e gli enti pubblici e/o privati.
Associazione Culturale Figli d'Arte Cuticchio