La Macchina dei Sogni 2016
 
Artigiani
Gabriella Carlino - Strumenti musicali
Gabriella Carlino
Liutaia, restauratrice e decoratrice, inizia il suo percorso artistico dedicandosi alla fabbricazione di giocattoli dotati anche di meccanismi di movimento e al restauro di manufatti lignei, coniugando la passione per la musica e per la materia lignea. Approda in seguito al restauro di antichi strumenti musicali ad arco e a pizzico (violini, chitarre e mandolini). Nel campo della liuteria moderna si occupa della costruzione, riparazione e manutenzione di chitarre classiche, chitarre acustiche, violini, mandolini e arpe celtiche, ma ha anche ripristinato strumenti elettrici come arpe e chitarre. Per quanto riguarda la liuteria ad arco si è perfezionata presso laboratori di liuteria cremonesi. Specialista nell’applicazione della foglia d’oro, si occupa del restauro di cornici antiche ripristinandone l’originario splendore. Si dedica inoltre alla costruzione di cornici moderne di cui cura personalmente il design.
Stefano Canzoneri - Icone bizantine
Stefano Canzoneri
Nasce a Palermo nel 1971, dove vive e svolge la sua attività professionale presso la Fondazione Teatro Massimo di Palermo.
La sua attività artistica comincia nel 1996 e prosegue con diverse mostre collettive e personali.
Da anni si dedica alla realizzazione di icone utilizzando le tradizionali tecniche Bizantine.
Nel 2012 realizza e dona il Crocifisso in stile Bizantino alla Chiesa Madre di S. Stefano di Camastra (Messina).
Nel 2014 realizza una icona raffigurante la Madonna della Tenerezza che è stata donata a Papa Francesco e una icona di Maitreya,  che è stata donata a Kyabje Lama Zopa Rimpoche.
 
Nino Cuticchio - Pupi palermitani
Nino Cuticchio
Figlio ed allievo del puparo Giacomo Cuticchio.
Nato e cresciuto in quelle case-teatro che il padre realizzava durante i suoi giri nella Sicilia occidentale, Nino è oggi un custode puntuale della tradizione. Oltre ad essere un oprante-puparo è un intagliatore di teste e un costruttore sia dei corpi che delle armature dei pupi. La sua arte è sapientissima e raffinata ed egli è altrettanto abile nella pittura di scene e cartelli.
I suoi spettacoli sono stati rappresentati in prestigiosi festival sia in Italia che all’estero.
Dal 1985 al 2013 ha diretto, a Palermo, il Teatro Ippogrifo. Oggi è componente preziosissimo dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio. All’interno del gruppo crea i suoi spettacoli e segue gli allievi nella parte artigianale del mestiere.
 
Rocco Di Cara - Antica tapezzeria
Rocco Di Cara
Entrando nella sua bottega si possono ammirare stoffe pregiate e materiali di riciclo che usa per costruire o reinventare sedie, poltrone, divani ma anche specchiere e cornici da lui ricostruiti e riadattati. Allievo del famoso tappezziere don Gaetano Vallone, da ragazzo di bottega, Rocco aspettava la pausa pranzo per rimanere da solo con il suo maestro che in quanto tale mostrava, non spiegava.
“Troppu dumanni fai”  era la risposta alle numerose domande che il giovane poneva al suo maestro.
A vugghia a du punti, a mezza luna, puntu d’orbu, puntu a catinella, cuciti dritto, a latu i cuteddu s’intrizza u cordinu rumaneddu… oltre al loro significato tecnico questi termini, ascoltati dalla voce appassionata di Rocco Di Cara, sembrano note musicali segnate in un pentagramma fatto di stoffe di vari colori, imbottiture, chiodi e passamanerie di ogni sorta.
 
Rosi Di Gaetano - Pittura su vetro
Rosi DI Gaetano
Dopo il liceo artistico, si iscrive all’Accademia di Belle Arti dove si laurea in decorazione nel 2005. Durante gli studi lavora presso il settore decorativo di una vetreria di Palermo, poi presso il laboratorio artistico di Francesco Urso, docente di mosaico di Monreale, con il quale collabora alla realizzazione di alcune vetrate per le chiese di Palermo. Il suo percorso artistico prosegue nella scelta del vetro come principale mezzo espressivo. La ricerca compositiva verte ad un artigianato innovativo che coniuga tecniche tradizionali e nuovi processi creativi in chiave contemporanea. In occasione del festival ci mostrerà una collezione di elementi decorativi in vetro e metallo realizzati secondo la lavorazione Tiffany e Io terra, un quadro in vetro, eseguito con la tecnica della vetro fusione in cui l’indagine sull’elemento terra, apre a processi di riflessioni attuali.
Gianfranco Di Miceli - Strumenti musicali
Gianfranco Di Miceli
Il contatto fisico con il legno, le leggi auree che lo rendono capace di produrre suoni, i gesti e gli odori rimasti invariati nei secoli: sono questi gli aspetti che hanno attirato l'attenzione di Gianfranco verso l'arte della liuteria.
Con Walter Cangialosi, suo maestro ed amico, inizia nel 2008 a costruire i suoi primi strumenti nella bottega di Marineo. Sin dall'inizio presta una particolare attenzione verso gli strumenti antichi che oggi si concretizza con la costruzione di Viole da gamba e Viole d'Amore, con teste scolpite e altre decorazioni tipiche, realizzate partendo dallo studio degli originali.
Forme, sagome e progetti come quadri, pialle per fermalibri, un bancone ed altri attrezzi, si mimetizzano in un ambiente che è al tempo stesso luogo di vita e di lavoro.
Si laurea a Palermo in  Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, con la tesi sul restauro del bassetto appartenuto ad Antonio Scontrino, compositore trapanese del secondo ottocento. Il percorso di studi gli ha permesso di sviluppare una particolare sensibilità verso una metodologia di intervento consapevole e scientifico sugli strumenti musicali, permettendogli di intraprendere esperienze significative come il restauro conservativo di alcuni strumenti della collezione del Rijksmuseum di Amsterdam.
 
Carmelo Giuè - Lavori in ferro
Carmelo Giuè
Ha  iniziato l’attività  circa 25 anni fa. La sua passione per l’arte del ferro e la sua fantasia creativa  hanno dato vita ad un’azienda che Giuè ha chiamato La Forgia, con cui realizza a Marineo arnesi di lavoro usati in agricoltura e riproduzioni in scala di tutti gli strumenti da lavoro degli antichi mestieri (fabbro, calzolaio, falegname…) Gli oggetti sono curati in ogni dettaglio, a partire dalla scelta dei materiali e vengono realizzati con una lavorazione artigianale del ferro che si è tramandata da generazione in generazione. Le sue miniature ricevono grandi apprezzamenti dai collezionisti, in particolar modo da quelli che amano il marranzano, il tipico strumento musicale  che sta conoscendo momenti di rivalutazione nel contesto musicale europeo ed è  sempre più inserito in circuiti di innovazione e sperimentazione in campo jazzistico e della musica elettronica.
Filippo Grillo - Pittura di carretti e sculture
Filippo Grillo
Ha acquisito la maturità artistica e la laurea in Beni Demoetnoantropologici.
Ha sperimentato varie tecniche  partecipando a mostre di grafica in Italia e all'estero.
Ha frequentato la scuola teatrale  “Teatès” di Palermo, diretta da Michele Perriera, ed è  autore, interprete e regista. L’ultima opera teatrale è del 2015: Un nuovo cielo, una nuova terra, sull’impegno civile di Danilo Dolci.
Nel campo cinematografico ha sperimentato la regia e la sceneggiatura.
Autore del mediometraggio Anguria Rosso Sangue è stato scelto per la rassegna del Cinema D’impegno nel comune di San Salvo nel 2001.
Si è dedicato al folk progressivo e alla World Music come autore e compositore dalla fine degli anni ‘70. Con il gruppo RAKALI, da lui fondato. è stato ospite al Folk Studio di Roma, all’Università di Strasburgo ed alla Casa di Cultura di Francoforte. È impegnato da alcuni anni alla realizzazione del Cantiere di  cultura popolare  partendo da una collezione etnoantropologica di circa 1000 pezzi.
 
Maria Grazia Inserillo - Arazzi
Maria Grazia Inserillo
Attraverso l’intreccio del filo dà origine a dispiegamenti bidimensionali di mondi tridimensionali, che rimandano contemporaneamente sia al micro mondo degli organismi cellulari che al macro
mondo di luoghi altri, visioni lontane di città utopiche, ridotte in scala.
Nella parola “Dimensione” è racchiuso il duplice significato della sua ricerca: quello letterale che indica la grandezza di un corpo, e quello metaforico che indica un luogo, uno spazio.
La costruzione del suo mondo attraverso il filo diviene la chiave di volta per la rappresentazione di un’utopia che abbraccia una dimensione sociale e individuale. Un viaggio verso l’esplorazione di luoghi interconnessi a una dimensione sociale, urbanistica.
Chiara Lo Galbo - Giocattoli
Chiara Lo Galbo
Dopo un’infanzia trascorsa nella torneria del nonno tra riccioli di legno e attrezzi del mestiere, Chiara ha scelto di traslare la passione per il legno specializzandosi nella ricostruzione di giochi e giocattoli antichi, riproponendoli in chiave moderna insieme ad oggetti d’arredamento particolari e raffinati. La dedizione e il sapiente lavoro manuale le ha permesso di premiare la sua passione con la imminente riapertura della POThēCA (bottega) artigiana di famiglia di via Bara all’Olivella 32. Nel rinnovato laboratorio, Chiara pro- pone una vasta selezione di giocattoli alternativi e artigianali, non reperibili nei comuni negozi, unendo la tradizione all’innovazione e stimolando la fantasia e la creatività dei bambini.
 
Emanuele Salamanca - Sbalzo dei metalli
Emanuele Salamanca
Da tanti anni collabora con i teatri lirici, di prosa e con altri enti culturali,  creando attrezzeria di scena, complementi per costumi, gioielli e armi sceniche realizzati artigianalmente con metalli pregiati. La tecnica che utilizza per la creazione degli oggetti deriva dalla quella della lavorazione delle armature dei pupi siciliani, che la famiglia Salamanca costruisce da oltre cinquant'anni. Grazie a questo sapere, tramandato da padre in figlio, Emanuele produce oggetti unici per il teatro, lo spettacolo e la moda.
Francesco Salamanca - Pupi catanesi
Francesco Salamanca
Puparo costruttore di scuola catanese. Dall'età di tredici anni decide di dedicare le sue ore extrascolastiche alla
realizzazione di pupi. Sarà l'anzianissimo puparo Emilio Musumeci ad accoglierlo nel proprio laboratorio e ad insegnargli
le tecniche di costruzione dei pupi.
All'inizio degli anni '80, Francesco si stacca dalla famiglia d'origine per riorganizzare la propria attività insieme
alla moglie Angioletta Cavallaro. Ancora oggi costruisce i pupi nel suo laboratorio alle pendici dell'Etna.
 
Luigi Schiavo - Stagnino “U Quarararu”
Luigi Schiavo
Nato e cresciuto a Palermo, vive fin da piccolo il “mestiere del quarararo” che apprende dal padre Gaetano e dal nonno Luigi che a sua volta lo aveva appreso dal padre Gaetano. Le sue giornate sono scandite dalla luce del fuoco e dal suono dei martelli che battono sui metalli, lavorati nell’officina di famiglia. Inizia  il mestiere all’età di nove anni, seguendo le varie tappe dell’apprendistato. Da ragazzo di bottega, in officina, si adopera a fare di tutto, ma le sue intenzioni sono quelle di diventare “mastro”, perché da subito è attento osservatore, carpisce i segreti del mestiere mettendo in pratica gli insegnamenti, per poi ri-creare. All’età di quattordici anni è già in grado di costruire una pignata da solo e di occuparsi della vendita degli oggetti da lui creati. Il suo lavoro è quotidiano, si svolge dal mattino alla sera e nell’arco di queste ore, da una semplice lastra di rame, prendono forma le parti della pignata che vengono lavorati a mano, usando gli antichi attrezzi del mestiere, una per tutte l’incudine-viscornia.
Giuseppe e Gugliemo Vitrano - Lavoro al tornio e cornici
Vitrano
Figli e nipoti d'arte alla quarta generazione di tornieri, continuano l'attività di famiglia nella stessa bottega di Via bara all'Olivella che il loro nonno apri nel 1910 quando i retrobottega dei laboratori artigianali del centro storico di Palermo erano adibiti ad abitazioni. In uno spazio di pochi metri quadri il nonno Giuseppe, trasmise il mestiere al figlio Gino che trasferì, a sua volta, il mestiere ai propri figli Giuseppe e Guglielmo. Di generazione in generazione la torneria Vitrano, dunque, è oggi una delle poche e autentiche botteghe del legno tornito ancora attive a Palermo. In via Bara all'Olivella si possono ammirare i tanti oggetti che Giuseppe Vitrano crea per una committenza sempre più esigente e raffinata. Sono
candelabri, lumi, lampadari, piantane, applique ... lavorati dalle frese e modellati a mano con specifici attrezzi. Guglielmo, si occupa di restauro ligneo dal consolidamento al ripristino delle parti mancanti di mobili, sedie, candelabri, cornici, ecc. Nella doratura segue le tecniche antiche di gessatura, levigatura, posa in opera della foglia d'argento o d'oro, la "meccatura" e infine… la dove serve "invecchia" il manufatto con una velatura di colore che regala all'oggetto una patina antica, nella fase di finitura.
Associazione Culturale Figli d'Arte Cuticchio