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Narratori in viaggio
Atelier La lucciola

Atelier La Lucciola – Palermo

L’Atelier La Lucciola è un teatro per bambini, ubicato nel cuore di Palermo, a pochi passi dal Teatro Massimo, con una forte identità, che stimola la fantasia dei più piccoli, l’unico luogo artistico della città pensato a misura di bambino.

Il progetto nasce nel 2004 dalla volontà di due artisti, Nadia Parisi, maestra d’arte, esperta di tradizioni popolari e Alessandro Prestipino, attore e tecnico multimediale, di dare un contributo artistico alla città, un segnale forte alle istituzioni e ai singoli cittadini, con la  creazione di un luogo scevro da condizionamenti politici, dove i più piccoli possono trovare libero sfogo alla loro fantasia, impegnandosi anche in attività che sono espressione della propria personalità con la realizzazione di creazioni artistiche interamente concepite e realizzate “in atelier” da bambini e adolescenti.
 
Gabriella Carlini

Gabriella Carlino
Liutaia, decoratrice

Liutaia, restauratrice e decoratrice, inizia il suo percorso artistico dedicandosi alla fabbricazione di giocattoli dotati anche di meccanismi di movimento e al restauro di manufatti lignei. Coniugando la passione per la musica e quella per il legno, approda al restauro di antichi strumenti musicali ad arco e a pizzico (violini, chitarre e mandolini). Nel campo della liuteria moderna si occupa della costruzione, riparazione e manutenzione di chitarre classiche, chitarre acustiche, violini, mandolini e arpe celtiche ma ha anche ripristinato strumenti elettrici come arpe e chitarre. Per quanto riguarda la liuteria ad arco si è perfezionata presso laboratori di liuteria cremonesi. Specialista nell'applicazione della foglia d'oro, si occupa del restauro di cornici antiche ripristinandone l'originario splendore. Si dedica inoltre alla costruzione di cornici moderne di cui cura personalmente il design.

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Mimmo Cuticchio

Mimmo Cuticchio
Oprante puparo, contastorie, autore e regista

Universalmente riconosciuto come il massimo rappresentante dell’Opera dei pupi, Cuticchio ha traghettato la sapienza e il patrimonio tradizionali nel teatro contemporaneo, sperimentando nuove forme di rappresentazione nel rispetto della tradizione ereditata dal padre. Tutti gli spettacoli di Cuticchio, permeati dalla sua storia personale, mettono in campo il “mestiere”, ovvero l’insieme di strutture e attrezzi in dotazione alla famiglia d’arte, un “saper fare” ereditato dai maestri ma arricchito dalla ricerca continua di nuove forme e nuove dinamiche della scena.
La qualità davvero eccezionale di Mimmo Cuticchio – la cui fama è ormai vastissima – è quella di saper coniugare le caratteristiche del cunto popolare con l’abilità del regista-interprete del teatro dei pupi, capace di affidare all’improvvisazione lo svolgimento di un canovaccio di tradizione secolare, con un raffinato approfondimento delle radici storiche del repertorio ed una profonda riflessione sul significato che la civiltà epico-narrativa del Medio Evo ha conservato nel tempo, attraverso il variare delle forme letterarie e la metamorfosi che i diversi generi hanno imposto ai temi e ai personaggi della storia cavalleresca.
Accanto al repertorio classico (il ciclo dei Paladini di Francia, le cui fonti sono nell’Orlando Furioso e in altri poemi cavallereschi), Cuticchio ha costruito un repertorio di nuove storie, spesso legate all’attualità, che mette in scena con soluzioni registiche innovative, sempre legate alle tecniche del cunto e dell’Opera dei pupi. Ha collaborato, tra gli altri, con Salvatore Sciarrino e Mimmo Paladino. Nel 1971 ha fondato, e dirige tuttora, la compagnia Figli d’Arte Cuticchio, nel 1973 apre un Teatro di Pupi a Palermo, in via Bara all'Olivella, nel 1997 la Scuola per pupari e cuntisti. È autore di numerose pubblicazioni sul Teatro dei Pupi e sul Cunto, tra le ultime: Aldadino di tutti i colori (Arianna Editore, 2009) e La nuova vita di un mestiere antico - in viaggio con l'Opera dei pupi e il Cunto (Liguori Editore, 2010).

 
Alfio Ferlito

Alfio Ferlito
Miniature

L’oggetto più grande ha la dimensione di un’unghia, il resto è un po’ più ampio della capocchia di un ago. Dal calamaio al libro, dalla matita al ritaglio di giornale, dalla pergamena  alla cornice con foto, tutto è in armonia nell’ordine di un paio di centimetri. La fantasia di Alfio Ferlito prende forma tra le dita ed ecco che, con studiato disordine, prendono forma meravigliose biblioteche, botteghe artigiane, o camere studio, in cui lo sguardo di chi osserva quel piccolo capolavoro di pazienza certosina si perde in una teoria infinita di piccoli particolari significativi, che restituiscono l’identità a quell’ambiente che egli vuole mostrare. Il suo lavoro, seduto al banchetto non conosce orari, né soste. A guidarlo è l’ispirazione e il talento e da abile artigiano non rivela fino in fondo i trucchi del mestiere.

 
Roberto Lo Sciuto

Roberto Lo Sciuto
Teste di legno

Decoratore e scenografo palermitano, autore e inventore di provocazioni estetiche dedicate al mondo del teatro lirico e della musica, ma anche alle tradizioni popolari connesse al Teatro dei Pupi Siciliani. Le “teste di legno”  sono invenzioni di notevole impatto visivo e culturale. Ampliano il senso originario di una parte del “mestiere” del puparo e degli oggetti artigianali del folclore popolare palermitano poiché si presentano al pubblico con la loro diversità sia sul piano della funzione sia su quello estetico.  Tra pop e minimal, questi oggetti vengono mostrati nella irriconoscibilità di un ruolo allusivo e fuori contesto. Per istinto, per scelta o per semplice gioco, le teste diventano obelischi, scettri, quadri, paraventi, teatrini, lampadari, altarini, metronomi…

 
Enzo Scerrino

Enzo Scerrino
Ceramica moderna e ceramica colorata

La dimensione artistica di Enzo Scerrino spazia tra la memoria e la ricerca. I suoi manufatti artigianali soddisfano utilità ed estetica. Pur nel rispetto delle antiche tecniche di lavorazione e realizzazione dell'oggetto d'arte in maiolica, i manufatti di Scerrino obbediscono all'astrazione come processo naturale intuitivo a partire dal disegno fino alla superficie decorata che si completa in estese campiture di colore. Gli oggetti sono decorati a mano sopra smalto apiombico con ossidi metallici per uso alimentare. L'intreccio decorativo degli elementi grafici, valorizza l'opera stessa nella tecnica e nello stile, senza alterare la sensazione emotiva e la percezione complessiva dell'impatto visivo.

 
Associazioen Culturale Tavola Tonda
Associazione Culturale Tavola Tonda

L'Associazione Culturale Tavola Tonda ha come obiettivo principale la rivalutazione e la promozione del patrimonio culturale della Sicilia e del Mediterraneo, con particolare attenzione verso la musica e la danza tradizionale come strumenti di aggregazione e comunicazione.
La Scuola Popolare di Danza e Musica di Tavola Tonda è l'unica realtà esistente in Sicilia che si occupa del repertorio tradizionale a tutto tondo (strumentale, vocale, coreutico). Al suo interno vengono organizzati corsi di Strumento (chitarra, liuto arabo, flauto Ney, organetto, fisarmonica, violino, mandolino, tamburi a cornice e percussioni africane, insieme al corso di canto tradizionale e tecnica vocale) e di Danze Popolari (di repertorio tradizionale europeo, del sud Italia e dell'Africa occidentale).
Alla Scuola si è affiancata l'organizzazione di concerti, rassegne musicali, spettacoli teatrali, incontri tematici oltre alle ormai tradizionali Feste a Bballu mensili, che nel giro degli ultimi tre anni hanno coinvolto migliaia di persone.

Michele Piccione - zampogna, tamburi a cornice, marranzano
Benedetto Basile - flauto traverso, ottavino
Alessandro Venza - chitarra
Marco Macaluso - fisarmonica
Barbara Crescimanno - tamburi a cornice, danza
Elisa D'alessandro - danza
Bartolo Cuccì - 'bastuneri' di contraddanza

 
Narratori in viaggio

Santa Buttaci, Salvino Calatabiano, Dino Librante Costa,
Tiziana Cuticchio, Heidi Mancino, Isabella Messina,
Salvatore Ragusa

 
Giuseppe Buglino

Giuseppe Buglino
Tamburi e strumenti musicali

Nasce e vive a Palermo, in quella via Ponticello che i palermitani conoscono come la strada in cui si costruivano tamburi rullanti di tutte le misure e tamburelli per le feste tradizionali. Fin da ragazzo frequenta la bottega di Luigi Vivirito. Agli inizi degli anni ‘90 del secolo scorso, il maestro ormai avanti negli anni, gli  consente di aiutarlo nella costruzione dei preziosi strumenti. A poco a poco Buglino apprende i segreti del mestiere che porta avanti ancora adesso con passione e dedizione. Su committenza, Buglino realizza tamburi di tutte le misure, considerando e accontentando le richieste di gruppi musicali, banditori, semplici cittadini che desiderano possedere un pezzo autentico.

 
Compagnia Cialoma Compagnia Cialoma – Palermo

La Compagnia Cialoma promuove la ricerca, lo studio e la divulgazione delle tradizioni popolari del meridione d’Italia. Il gruppo propone, attraverso il canto, i suoni, la danza, la recitazione e l’uso di strumenti tradizionali, un viaggio nella cultura e nella musica popolare del meridione d’Italia, interpretando con originalità i ritmi delle musiche tradizionali ed etniche.
Il repertorio è una sorta di compendio della musica del Sud Italia, dalle origini ai giorni nostri, passando dai classici canti alle moderne tarantelle, pizziche e tammurriate.
All’interno del percorso tra cunti e pupi per incontrare Pitrè ideato da Mimmo Cuticchio proporranno “miracoli, trionfi e canti alla carrettiera.

Davide Morici - chitarra
Sebastiano Zizzo - violino
Piero Giovenco - voce

 
Rosi Di Gaetano

Rosi Di Gaetano
Decorazione del vetro

Dopo il liceo artistico, si iscrive all'Accademia di Belle Arti dove si laurea in decorazione nel 2005. Durante gli studi lavora presso il settore decorativo di una vetreria di Palermo, poi presso il laboratorio artistico di Francesco Urso, docente di mosaico di Monreale, con il quale collabora alla realizzazione di alcune vetrate per le chiese di Palermo. Il suo percorso artistico prosegue nella scelta del vetro come principale mezzo espressivo. La ricerca compositiva verte ad un artigianato innovativo che coniuga tecniche tradizionali e nuovi processi creativi in chiave contemporanea. In occasione del festival, mostrerà  Giochi di cristallo una collezione di elementi decorativi in vero e metallo realizzati secondo la lavorazione Tiffany; e Io terra, un quadro in vetro, eseguito con la tecnica della vetro fusione in cui l'indagine sull'elemento terra, apre a processi di riflessioni attuali.

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Gianfranco Di Miceli

Gianfranco Di Miceli
Liutaio

Il contatto fisico con il legno, le leggi auree che lo rendono capace di produrre suoni, i gesti e gli odori rimasti invariati nei secoli: sono questi gli aspetti che hanno attirato l'attenzione di Gianfranco verso l'arte della liuteria.
Con Walter Cangialosi, suo maestro ed amico, inizia nel 2008 a costruire i suoi primi strumenti nella bottega di Marineo. Viole da gamba, viole d'amore, violini, violoncelli ed altri archi vengono realizzati partendo dallo studio di disegni di strumenti storici acquistati nei vari musei del mondo.
Forme, sagome e progetti come quadri, pialle per fermalibri, un bancone ed altri attrezzi, si mimetizzano in un ambiente che è al tempo stesso luogo di vita e di lavoro.
Attualmente frequenta il corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell'Università di Palermo, grazie al quale, intervenendo su opere d'arte, sta sviluppando una particolare sensibilità verso un restauro consapevole e scientifico degli strumenti musicali.

 
Claudia Lo Galbo

Claudia Lo Galbo
Giocattoli

Dopo un'infanzia trascorsa nella torneria del nonno tra riccioli di legno e attrezzi del mestiere, Chiara ha scelto di traslare la passione per il legno specializzandosi nella ricostruzione di giochi e giocattoli antichi, riproponendoli in chiave moderna insieme ad oggetti d'arredamento particolari e raffinati. La dedizione e il sapiente lavoro manuale le ha permesso di premiare la sua passione con la imminente riapertura della 'POTHēCA (bottega) artigiana di famiglia di via Bara all'Olivella 32. 
Nel rinnovato laboratorio Chiara propone una vasta selezione di giocattoli alternativi e artigianali, non reperibili nei comuni negozi, unendo la tradizione all'innovazione e stimolando la fantasia e la creatività dei bambini.

 
Angelo Puccio

Angelo Puccio
Intarsio

La sua passione per i lavori in legno è nata spontaneamente, quando quindicenne cominciò a realizzare piccoli oggetti usando questo materiale.
In seguito, il suo interesse si è focalizzato sull'antica arte dell'intarsio presente nei mobili e nelle chiese di Palermo. Oggi il suo sguardo è concentrato sul paesaggio artistico-monumentale della Città storica e sulla sua cultura popolare. Palermo e i suoi gioielli viene raccontata nelle tavolette, nei teatrini, nelle scatole, nei cofanetti…

 
Antonina Schimmenti

Antonina Schimmenti
Ricami e merletti

Vive e a Polizzi Generosa. La passione per il ricamo è un arte che l'accompagna da sempre. Era tradizione nella società degli anni 40-50, soprattutto nei piccoli centri, che le bambine appena finita la scuola dell'obbligo,  venissero avviate dalla famiglia ad imparare il mestiere di ricamatrice.  Quando la dote era un bagaglio indispensabile per la sposa e un onere per il padre, ogni figlia femmina cominciava il ricamo del proprio corredo sin da bambina. Lenzuoli, federe, asciugamani, tovaglie in 12 o multipli di 12, conservati in cassapanche di legno ed elencati in una lista, erano il bene più prezioso che una sposa portava con sé.  Antonina spazia tra lavori di ricamo, uncinetto, pittura su stoffa e su vetro. Ama insegnare la sua arte e generosamente ospita, nella sua casa, altre donne che oggi riscoprono quest'arte che non potrà mai essere sostituita dal ricamo confezionato.

 
Angela Tripi

Angela Tripi
Le terrecotte d'arte

Nasce a Palermo da una famiglia di artigiani rilegatori. Dopo gli studi decide di dedicarsi alle tecniche della ceramica e successivamente alla scultura. A metà degli anni ‘70 apre una piccola bottega dove comincerà a produrre e ad esporre le sue figure in terracotta ispirate alle statue dello scultore siciliano Giovanni Matera (XVII sec). Creatrice di presepi da favola che viaggiano in tutto il mondo come messaggeri di arte e tradizioni, modella statuine artistiche in terracotta e stoffa che rappresentano una panoramica affascinante nel mondo dei costumi antichi. Questi personaggi dai volti intensi ed espressivi, sono tutti pezzi unici creati con un grande senso artistico. L’ispirazione trova radici nella tradizione del mondo arabo, rielaborato opportunamente dall’artista ce giunge così ad una personale interpretazione ricca di dettagli e sfumature che evocano atmosfere e memorie perse nel tempo.

 
Giuseppe Vitrano

Giuseppe Vitrano
Torniere

Figlio e nipote d'arte alla quarta generazione di tornieri,  continua l'attività di famiglia nella stessa bottega di Via bara all'Olivella che suo nonno apri nel 1910 quando i retrobottega dei laboratori artigianali del centro storico di Palermo erano adibiti ad abitazioni.  In uno spazio di pochi metri quadri il nonno Giuseppe, trasmette il mestiere al figlio Gino che con abilità e maestria di chi sa creare con le mani che si muovono con sapienza tramandata da padre in figlio,  trasferirà, a sua volta, il mestiere al nostro Giuseppe. Di generazione in generazione la torneria Vitrano, dunque, è  oggi una delle poche e autentiche  botteghe del legno tornito ancora attive a Palermo. In via Bara all'Olivella si possono ammirare gli oggetti che Giuseppe Vitrano tornisce per una committenza sempre più esigente e raffinata. Candelabri, lumi, lampadari, piantane, cornici, applique ... vengono lavorati dalle frese  e modellati a mano con specifici attrezzi mentre il tornio gira e il pavimento si ricopre di riccioli di legno.