La Macchina dei Sogni 27ESIMA EDIZIONE
Pupi e opranti nel cinema • 8 / 30 Dicembre 2010 • Palermo - Via bara all'Olivella |
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COMPAGNIE e SPETTACOLI |
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COMPAGNIA FIGLI D'ARTE CUTICCHIO
Palermo
La Compagnia continua e rinnova un’antica tradizione iniziata nel 1933, quando Giacomo Cuticchio (1917-1985) fondò il suo teatro dei pupi a Palermo. A Mimmo Cuticchio, il maggiore dei figli maschi, si deve la continuità, l’affermazione e il rilancio della tradizione familiare.
La compagnia salda tre principali linguaggi della comunicazione teatrale: il recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la sperimentazione. Dal 1997 porta avanti il progetto di una scuola per pupari e cuntisti, che si avvale della collaborazione di prestigiose istituzioni culturali di livello europeo.
Giacomo Cuticchio, figlio di Mimmo, è l’oprante a cui è affidata l’esecuzione di un piccolo ciclo sul paladino Orlando. In lui convivono due anime non contrapposte, poiché l’una completa l’altra. Egli è, infatti, compositore e pianista. Dopo varie esperienze maturate sia nel teatro dei pupi che nella musica, Giacomo unisce i codici musicali in uso nell’opera dei pupi tradizionale, con partiture meno elementari, rielaborando le “sonate” del pianino: galoppo, lamento, battaglia, consiglio, che accompagnano gli spettacoli. L’esecuzione delle stesse è affidata al Giacomo Cuticchio Ensemble, una combinazione fra strumenti ad arco e fiati, che completano la rappresentazione esaltandone l’epicità.
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Prime Imprese di Bradamante
Diretto da Giacomo Cuticchio
Figlia di Amone di Dardena e Beatrice, Bradamante è guerriera di indicibile valore. Il suo posto nella corte di Carlo Magno è tra i primi due paladini Orlando e Rinaldo. Dal suo matrimonio con Ruggiero dell’Aquila Bianca discenderà la stirpe dei principi estensi. Questo è naturalmente un elogio alla casa d’Este che Matteo Maria Boiardo prima e Ludovico Ariosto in seguito vollero realizzare con i poemi dell’Orlando Innamorato e l’Orlando Furioso. Qui vediamo l’eroina Bradamante nelle sue prime imprese contro mostri, giganti e ladroni. È uno spettacolo di burattini per bambini ispirato a una fiaba della tradizione popolare siciliana, rivisitata in chiave moderna. Il tema è legato a una ricerca delle tradizioni della terra di Sicilia, che l’Atelier La Lucciola porta avanti già da molto tempo sul territorio, con interventi mirati ai più piccoli, che spesso sconoscono tali tradizioni.
Orlando conquista Durlindana
Diretto da Giacomo Cuticchio
L’iniziazione guerriera di Orlando nelle battaglie d’Aspromonte mantiene un grande rilievo nella tradizione del teatro dei pupi: un angelo lo guida a soccorrere lo zio Carlo Magno che combatte contro Almonte. L’eroe, inconsapevole di esserlo, supera una prova attraverso la quale conquista lo strumento che gli permetterà di superare le altre prove, che gli consentiranno di acquisire uno status superiore.
La pazzia di Orlando
Diretto da Giacomo Cuticchio
Quando Orlando scopre che Angelica ama un altro uomo, che non è eroe ma semplicemente bello, impazzisce. La sua pazzia è una furia violenta, dietro la quale non si intravede alcuno spiraglio. Soltanto la volontà del sovrannaturale cristiano può guarirlo e la guarigione improvvisa non gli lascia alcun ricordo dell’amata. Ora egli è pronto a riprendere i suoi compiti militari dai quali l’amore lo allontanava.
Roncisvalle
Diretto da Giacomo Cuticchio
Le cause della sconfitta e della morte di tutti i paladini, nella battaglia di Roncisvalle, vanno dal tradimento di Gano di Magonza, cognato di Carlo Magno, al folle ardire dell’eroe. la cui morte assume un valore mitico di consacrazione, il suo sacrificio lo consegna ad una gloria superiore a qualunque successo. L’arrivo di Rinaldo assicura la punizione dei Saraceni e di Gano e umilia Carlo Magno, che si pente per avere sempre ascoltato l’infame magonzese. |
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MIMMO CUTICCHIO
Oprante, puparo e cuntista. Una definizione corretta, ma insufficiente a descrivere il suo ruolo di autore e regista fra i protagonisti della nuova scena italiana. Le innovazioni e le contaminazioni da lui operate, pur nel sostanziale rispetto della tradizione, lo collocano, a pieno titolo, tra i maggiori rappresentanti del teatro di sperimentazione. Ne sono testimonianza i numerosi allestimenti messi in scena negli ultimi vent’anni, che integrano elementi provenienti dalla pratica dei pupi, da quella del cunto e dalle esperienze del teatro d’avanguardia. Il rapporto di Cuticchio con diverse espressioni della scena contemporanea è altresì ribadito dai suoi complessi e assidui rapporti col cinema – Monicelli, Coppola, Tornatore, Sciarra, Turturro, Ciprì, e più recentemente Crialese, che lo ha voluto protagonista nel suo nuovo film Terraferma – la radio e l’arte contemporanea di Mimmo Paladino. |
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O a Palermo o all’inferno - cunto
Il ritmo del cunto di origine antichissima scandisce l’epopea di tutti i tempi. Mimmo Cuticchio, il più noto contastorie del nostro tempo, questa volta tesse un tappeto coloritissimo di immagini non più legate alle avventure dei Paladini di Francia, personaggi della storia remota, ma a Giuseppe Garibaldi, cittadino del mondo, innamorato della libertà, le cui imprese portarono al collasso del Regno delle Due Sicilie e contribuirono all’unificazione politica della penisola italiana.
Il 1860 fu l’annus mirabilis del Risorgimento. Le imprese di Garibaldi e il sogno di aggregazione hanno dato un significato universale all’avventura umana dell’Eroe dei due mondi, che ha affascinato romanzieri e poeti e conquista ancora oggi quanti credono nella forza animatrice dell’ideale.
Gli storici si sono a lungo sforzati di distinguere fra quanto di vero e quanto di inventato vi fosse nella costruzione del personaggio Garibaldi, di scoprire l’uomo dietro la maschera, di smontare oppure confermare la sua reputazione di eroe, rivelando la verità sui suoi insuccessi militari, i suoi errori politici, i suoi comportamenti privati. In ogni caso, il suo operato fu straordinariamente efficace, poiché contribuì a creare, incoraggiare ed accrescere – in modo sostanziale – il sostegno al concetto di nazione.
Tuttavia, sebbene oggi abbiamo conquistato anche l’unità europea, si sente forte il pericolo di un ritorno al passato, quando la divisione tra nord e sud era netta. Le analogie sono tutte presenti: le divisioni politiche, la depressione economica, la povertà diffusa unita al disordine sociale. Ma, mentre nel 1860 la figura di Garibaldi contribuì a fare da collante tra il popolo, che lo seguiva con grande trasporto ed entusiasmo, oggi l’assenza di una figura carismatica che sappia ispirare il senso di comunità e di appartenenza nazionale pone ancora una volta il problema dell’unità del nostro Paese, l’idea di nazione appare più che altro una lotta sempre più accesa per il potere politico, a discapito di una reale unità nazionale.
Questo cunto, realizzato nell’anno in cui si anticipano le celebrazioni per l’Unità d’Italia, ripercorre i contatti, le reti di relazioni, le rivolte, le spedizioni dell’impresa garibaldina, focalizzandosi sui particolari della lunga marcia da Genova a Palermo. Essa rimane una delle imprese militari più straordinarie del secolo, perché vide i siciliani insorgere e contribuire, inconsapevolmente, a dare al Paese una nuova storia, un nuovo linguaggio della politica.
Prime imprese di Rinaldo
Diretto da Mimmo Cuticchio
Carlo ha riunito tutta la sua corte e chiede ai paladini quanti figli hanno e se un giorno potranno diventare paladini della sua corte. Quando arriva il turno di Amone di Dardena, questi elenca i suoi cinque figli ma il magonzese Ginamo di Baiona asserisce che i figli sono suoi perché Beatrice ha sposato Amone per paura ma in realtà ha sempre amato lui. La corte di Carlo rischia di diventare un campo di battaglia. Seguiranno giuramenti e smentite. Rinaldo, quantunque ragazzo accompagnerà la madre e la proteggerà dai tanto pericoli.
Zuffa infernale tra i maghi Malagigi e Tuttofuoco e morte di Dama Rovenza
Diretto da Mimmo Cuticchio
Nel Teatro dei pupi, le pratiche e gli avvenimenti magici occupano un ampio spazio. Maghi e fate agiscono in genere per aiutare i propri protetti, siano essi cristiani, siano essi saraceni e quando intervengono è difficile sfuggire al sortilegio, dunque l’esito dell’intervento è scontato. Non è così, incede, quando lo scontro avviene tra due maghi: Malagigi e Tuttofuoco, entrambi potentissimi, il primo difensore dei cristiani, il secondo protettore dei pagani. Il bosco della foglia è teatro dello scontro tra i due maghi, mentre le mura della città di Parigi fanno da sfondo alla contesa tra il paladino Rinaldo e la guerriera Dama Rovenza.
Aladino di tutti i colori
Diretto da Mimmo Cuticchio
Lo spettacolo, ideato e diretto da Mimmo Cuticchio, unisce con semplicità e naturalezza, attraverso la “parola”, la cultura occidentale e quella orientale. Aladino nasce nell’ambito di un più vasto progetto di convivenza universale e di tolleranza, avviato molti anni fa con lo spettacolo Francesco e il Sultano di Cuticchio e Licata, dove alle crociate i due autori contrapponevano la cultura francescana, che alla spada sostituisce il Vangelo e all’aggressione l’accoglienza.
In Aladino di tutti i colori l’attenzione è incentrata sempre sulla convivenza e la tolleranza, focalizzata sul progetto infanzia come valore. Aladino unisce idealmente tutti i bambini del mondo, di tutte le razze e di tutti i colori. Senza la lampada magica e senza l’aiuto di qualcuno “più grande di lui”, il protagonista non avrebbe futuro. Aladino siamo tutti noi, adulti e bambini, ricchi e poveri, italiani e stranieri. Il Genio è uno spirito positivo che conosce i segreti reconditi, ignorati dalla gente comune. Le sue interferenze e le sue apparizioni aiutano Aladino a superare ogni peripezia e, per come vanno le cose, non è detto che anche noi, oggi, non abbiamo bisogno di un Genio che ci aiuti a superare la crudezza del quotidiano vivere. |
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GIACOMO CUTICCHIO ENSEMBLE
Palermo
L’Ensemble nasce dall’incontro di cinque amici, che si uniscono per sperimentare nuove sonorità legate al repertorio contemporaneo. La combinazione fra strumenti ad arco, fiati e pianoforte risulta congeniale per una “musica cavalleresca”, poiché permette di giocare su vaste estensioni armoniche, tanto percussive quanto avvincenti. |
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Arditi e Trame
Concerto del Giacomo Cuticchio Ensemble
Sax Nicola Mogavero
Violoncello Angelo Di Mino
Pianoforte e direzione Giacomo Cuticchio
Video realizzato da Chiara Andrich
I tre musicisti del gruppo combinano il suono di fiato, arco e tastiera su armonie e melodie composte da Giacomo Cuticchio e ispirate al Teatro dei Pupi.
Nel concerto sono scanditi ritmi ed atmosfere del mondo epico-cavalleresco. Marce, galoppi e battaglie vengono musicati davanti alla video proiezione di Chiara Andrich.
Nel laboratorio nasce un pupo. Si assemblano ossatura, testa e armatura. Ecco Orlando pronto a incontrare i personaggi che popolano l'universo cavalleresco: i paladini, le dame, i cavalli …. Musica e immagini procedono per temi che rievocano il mondo del teatro dei pupi: la battaglia, l'amore, la magia, la morte, il fantastico. Il video, fatto di gesti, colori, ritmi, e la esecuzione live del Giacomo Cuticchio Ensemble sono un omaggio al lavoro degli opranti pupari e delle loro creature che, come fossero evocate dalla musica, si animano sullo schermo. |
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CLAUDIO CINELLI
È una della figure più eclettiche del panorama artistico teatrale italiano. Le sue esperienze spaziano dal teatro all’opera lirica e al teatro di figura, con un eclettismo singolare. Telecamere e palcoscenici lo hanno visto all’opera in spettacoli di altissimo livello. In più di 35 anni di attività Cinelli ha realizzato circa 50 spettacoli, sia con compagnie proprie sia con artisti provenienti da diverse esperienze teatrali.
Tra i suoi numerosi lavori, si ricordano Mani d’Opera e One more Kiss, due spettacoli che esemplificano la sua ricerca, la sua voglia di esprimersi con pochi ma significativi elementi che caratterizzano la sua poetica. Dal 1986 al 1990 lavora per la televisione italiana. Successivamente partecipa a numerosi programmi anche all’estero. Nel 1992 fonda il gruppo Porte Girevoli, del quale è tutt’ora direttore artistico. Nel gruppo confluiscono artisti che Cinelli ha conosciuto in diversi anni e che hanno condiviso con lui scelte artistiche e di vita.
Claudio Cinelli rappresenta, ormai da diversi anni, una vera e propria autorità nel campo del Teatro di figura a livello internazionale, tiene stage di qualificazione e formazione per istituti e accademie teatrali, e ha partecipato a moltissimi festival sia in Italia che all’estero. |
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Scretch
dieci strappi al teatro di figura
È uno spettacolo strutturato sulla forma del varietà; l’ordinato fantastico di un “teatro da sera” può talvolta “strapparsi” e diventare solo buffo contenitore di una strana rassegna di atteggiamenti umani e di situazioni. Mani, oggetti, pupazzi, marionette a filo, occhiali, possono divenire persino “credibili” protagonisti delle loro piccole storie: ora patetiche e demenziali, talvolta liriche. Brandelli di un immaginario disordine di ruoli. Tra lo sketch e la magia c’è il “burattinaio”, persecutore e vittima, che costringe all’azione nel gioco senza fine del teatro. |
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GEK TESSARO Verona
Nato a Verona nel 1957, maestro d’arte, è autore e illustratore di libri per bambini. Dotato di grandi capacità comunicative, da anni propone e conduce attività di laboratorio, di educazione all’immagine, letture animate e incontri per bambini, insegnanti ed educatori in scuole, biblioteche, musei e manifestazioni culturali in tutta Italia.
Animato da uno spirito provocatorio e da una sottile vena ironica, il suo lavoro è sostenuto da una grande passione per il segno grafico. Dal suo interesse per “il disegnare parlato”, il disegno che racconta, nasce “il teatro disegnato”. Sfruttando le insospettabili doti della lavagna luminosa, con una tecnica originalissima dà vita a narrazioni tratte dai suoi testi. La sua capacità di osservazione e di sintesi si riversa in performance teatrali coinvolgenti ed efficaci: l’illustratore diventa così pittore di scena e novello cantastorie. |
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AcquAria
Molti, ma molti anni fa, appena scesi dagli alberi, ci saremo sentiti oltremodo imbarazzati nello spiccicare le prime parole. Qualcuno, infine, deve essersi preso la responsabilità di dare i nomi alle cose: mano, testa, albero, acquazzone, piove, porco cane!
Quando ci toccò di battezzare il pianeta, l’idea che ci sarà venuta in mente sarà stata che si trattasse di un luogo di sassi, rocce, montagne e, qua e là, pozzanghere e rivoli d’acqua. Sulla terra il nostro piede poggiava bene, mentre scivolava nell’acqua. Questo non avrà aumentato la simpatia per l’elemento liquido e, dunque, “Terra” si è deciso per il nome e “Terra” è rimasto. È una questione di punti di vista: fossero stati i tarli a scegliere il nome del mondo, avrebbero detto “comò”.
Resta il fatto che nel mondo i mari la fanno da padrone. Sarebbero dovuti essere dunque i pesci a decidere, che se non fossero muti avrebbero detto “Acqua”.
Acqua e aria. Elementi mutevoli, senza forma propria, diventano qui teatro e protagoniste delle storie di Gek. Tra mari e cieli prendono forma piccole storie di nuvole, aironi, creature marine, ghiacci e lune. |
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ASSOCIAZIONE CASA DI PULCINELLA Napoli
Salvatore, burattinaio & cantore gira insieme al suo Pulcinella e alla sua chitarra dal 1980, portando la tradizione napoletana nei festival di teatro di figura nazionali ed internazionali.
Ideatore e direttore artistico del BaB festival, rassegna di teatro di figura che si tiene a Benevento dal 2003, gestisce per il Comune di Napoli una piccola scuola per burattinai.
La Casa di Pulcinella, di cui è direttore artistico, ha come obbiettivo la conservazione, la valorizzazione e divulgazione delle Guarattelle, grande patrimonio orale, di sapienza e saggezza teatrale che attraverso la figura di Pulcinella si rappresenta dal 1500.
Altri interpreti di vicende giornaliere partecipano in baracca e sono protagonisti della eterna lotta tra il bene e il male. Così Pulcinella, a colpi di bastone, uccide il guappo, mette in fuga la morte e da giustiziato giustizia il giustiziere. |
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Lode all’asino
Pulcinella racconta Giordano Bruno
spettacolo di burattini, sabbia e musica
Sulla scena due maestri guarattellari, Salvatore Gatto e Bruno Leone, giocano con la storia e la filosofia di Giordano Bruno, attraverso i burattini, la recitazione e il canto, accompagnati da musiche inedite e da scenografie realizzate con proiezioni di sabbia eseguite dal vivo da Licio Esposito, un maestro dell’arte grafica contemporanea.
Pulcinella racconta la filosofia di Giordano Bruno rendendola comprensibile a tutti, vendica la sua condanna al rogo per eresia, fatta eseguire dalla Santa Inquisizione il 17 febbraio del 1600 a Roma, in piazza Campo dei Fiori, affrontando vescovi, morti e incantesimi diabolici e riuscendo infine a trionfare su tutto e su tutti con una esplosione di forza vitale, comunicandoci a modo suo la forza e l’attualità del grande filosofo nolano. |
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ISTITUTO DELLE GUARATTELLE/BRUNO LEONE Napoli
Bruno Leone è uno dei più importanti burattinai del mondo. Negli anni ‘70 apprende l’arte delle guarattelle da Nunzio Zampella, ultimo maestro guarattellaro napoletano, evitando in tal modo la scomparsa di una tradizione che risale ai girovaghi e saltimbanchi medievali. A Napoli, la rinascita di Pulcinella è un merito da attribuire a Bruno Leone, che da trent’anni ne indossa ‘o cammesone.
Nel corso degli anni, il Pulcinella di Bruno Leone diventa attento osservatore e interprete di tanti argomenti di impegno civile, sia in teatro che nelle strade. In tutti questi anni, Leone non ha conosciuto soste, lavorando in diversi progetti a Napoli e realizzando lunghe tournée in tutto il mondo. |
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Pulcinella ‘99 – Voglia di utopia
La Rivoluzione francese raccontata dai burattini. Il Re Pulcinella ha paura della ghigliottina e pensa solo a scappare e a divertirsi, il Rivoluzionario Pulcinella esterna le sue idee con ingenuo entusiasmo, il Popolo Pulcinella vuole difendere il re, ma poi, convinto dal miracolo del Pulcinella San Gennaro, abbraccia l’idea rivoluzionaria. Intanto arriva il Pulcinella Sanfedista, che con piglio controrivoluzionario taglia teste con estrema facilità. Pulcinella, per sopravvivere, tradisce e giunge così ai nostri giorni, finalmente in una Repubblica, realizzazione concreta dei sogni del passato, ma non è contento e vuole ancora fare una rivoluzione. Riuscirà Pulcinella a trovare un mondo nuovo, bello, ma proprio bello assai? |
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TEATRO LABORATORIO MAGIAFUOCO Milano
Nasce nel 1979 dall’incontro col grande maestro Otello Sarzi, che ha guidato la scelta del linguaggio da studiare e sperimentare: il teatro d’animazione. In più di trenta allestimenti e centinaia di repliche in Italia e all’estero, burattini, sagome e ombre, costruiti con sapienza artigianale, sono stati risorsa comunicativa per bambini di ogni età.
La ricerca plastica e cromatica nella creazione di forme e immagini, l’attenzione alla sintesi nella costruzione dello spazio scenico e l’intreccio fra lavoro attorale, danza ed animazione, hanno consentito di ideare spettacoli di grande immediatezza e coinvolgimento. Copioni e partiture sono stati affidati ad autori contemporanei che hanno tessuto ritmo, parola e suono.
Negli ultimi anni la compagnia ha dedicato la propria attività ai più piccoli, bambini dai 12 mesi ai 6 anni, cercando nei testi poetici il contrappunto alla propria drammaturgia per immagini.
Il Teatro Laboratorio Mangiafuoco affianca all’attività di produzione, letture e animazioni, un’intensa programmazione di rassegne e progetti, che si rivolgono all’infanzia con appuntamenti negli spazi dei nidi e delle scuole dell’infanzia. |
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Racconti dall’Olimpo
La parola poetica di Roberto Piumini racconta i miti greci. Attingendo alle raccolte Il circo di Zeus e Tre sorrisi per Paride abbiamo scelto di raccontare due miti: Ermes-Orfeo ed Euridice.
Ci ha colpito la forza e la suggestione che ancora esercitano i miti nella loro complessa ma immediata limpidità. Ci ha divertito trovare le piccole varianti inventate dallo scrittore che, nella miglior tradizione del racconto orale, aggiunge parola nuova alla parola tramandata. Abbiamo scelto di narrare le relazioni fra umani eroi, archetipi di azioni e sentimenti, e dèi dell’Olimpo. Insieme alla parola/voce, per raccontare, le immagini e la musica. Le immagini, tratte dalle figure rappresentate sui vasi della Magna Grecia, si stagliano scure sul piccolo schermo bianco del teatrino per ombre: personaggi nitidi ed essenziali che raccontano con forza o svaniscono, piccoli elementi scenografici per rappresentare spazi evocativi.
La musica dell’arpa, composta appositamente ed eseguita dal vivo, racconta a sua volta atmosfere, sottolinea, fa da contrappunto, permette a sentimenti ed emozioni di risuonare. |
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TEATRO TAGES Cagliari
Agostino Cacciabue e Rita Xaxa sono artigiani dello spettacolo che, con grande perizia e passione, costruiscono e animano le marionette a filo. Due teatranti provenienti da differenti ambiti della teatralità italiana, che nel 1993 uniscono le proprie energie e fondano in Sardegna il Teatro Tages. La compagnia ha partecipato a festival internazionali in Italia e in tournée all’estero, Senegal, Pakistan, India, Ucraina, Singapore e Spagna. Nel 2006 ha vinto il 2° Premio al festival internazionale “Puppet Theatres and Other Forms of Scenic Animation”, organizzato dal Dipartimento Teatro D’Animazione dell’Accademia D’Arte Drammatica di Kharkiv in Ucraina. |
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Il fil’ armonico
Lo spettacolo è un florilegio, un mosaico composto da momenti di vita del marionettista che si intrecciano con le storie delle sue figure. Sono frammenti di vita, storie minime, pochi minuti per raccontare emozioni e passioni. Immagini rapide quanto un’occhiata che si lancia oltre una porta socchiusa, al di là delle vedute di tutti i giorni, alla ricerca di gesti e personaggi che sappiano ancora sorprenderci. Non ci sono parole, ma solo musica. Non ci sono segreti, perché l’animazione è lasciata a vista.
Le marionette de “Il fil’ armonico” ballano, soffrono, sperano, ridono con lo stesso spirito che muove gli esseri umani. Anche per loro, per i pupazzi che calcano il palcoscenico, il destino è sempre appeso a un filo. Ma questa volta si vede benissimo dove vada a finire. |
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VALENTINA VECCHIO Bari
Attrice, narratrice, burattinaia, si occupa di teatro dal 2002. Si è formata presso Itaca (International Theatre Academy), Lamda (Londra), Teatro delle molliche (Corato), Granteatrino Casa di pulcinella (Bari), a Palermo presso l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio e in diversi workshop con Michele Sinisi, Paolo Rossi, Paolo Nani, Emmanuel Gallot Lavalee, Familie Floz.
La sua ricerca, negli ultimi anni, è indirizzata verso la narrazione di fiabe tradizionali e racconti legati ai luoghi. Organizzatrice di diverse minirassegne in librerie e spazi alternativi, con racconti e piccoli spettacoli di narrazione e teatro di figura, insieme al gruppo informale “Cavalieri erranti”. Dal 2009 collabora col Granteatrino Casa di Pulcinella come attrice, burattinaia e per la gestione di laboratori. |
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Caccia al mostro
Ovvero un “mostruoso” Natale
Spettacolo di narrazione e burattini in baracca, sul tema natalizio e sul riciclaggio creativo. Mentre tutti si preparano per i festeggiamenti del Natale, tra le vie della città si aggira uno strano essere: un’ombra? un mostro? Contemporaneamente iniziano strane sparizioni di oggetti, oggetti di poco valore, buttati o dimenticati. La popolazione è in subbuglio, girano strane voci, solo un gruppo di coraggiosi bambini vorrà arrivare fino in fondo e risolvere il mistero di questo essere bizzarro, volete essere tra loro?
L’attenzione si sposta fuori e dentro la baracca, consentendo un rapporto diretto con l’uditorio in modo da coinvolgere i presenti in maniera sempre nuova, caratteristica che rende il racconto adatto a tutte le fasce d’età. Da una situazione iniziale nella quale il narratore crea l’atmosfera, si entra pian piano nella storia fino a materializzare scene concrete attraverso burattini e pupazzi, per poi passare al coinvolgimento diretto dei bambini. |
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PROIEZIONI |
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I Girovaghi (1956)
Regia di Hugo Fregonese
Nella canonica di un paese siciliano vive un ragazzo orfano, al quale è stato dato il soprannome di "Cardello". Per assicurare l'avvenire di Cardello, il Parroco vuol mandarlo al seminario della Diocesi, ma il ragazzo, che sente di non avere la vocazione scappa e si rifugia nel carrozzone di don Alfonso Puglisi, celebre puparo che porta il suo teatro di pupi nei paesini dell’entroterra siciliano. Gli spettacoli di don Alfonso esercitano un fascino irresistibile sul ragazzo, che può assistervi grazie alle complicità di donna Lia, moglie di don Alfonso che accoglie amorevolmente il ragazzo. Così Cardello apprende i segreti del mestiere di oprante, fa il tutto fare a don Alfonso e ne subisce frequenti ire…
Turi e i Paladini (1978)
Regia di Angelo D’Alessandro
Don Saverio "u cavaleri" è un "oprante-puparo" che ad Acireale tenta di tenere viva la tradizione del suo teatro dei pupi, nonostante la concorrenza del cinema. Il piccolo Turi, inviato nella cittadina dopo l'assassinio mafioso del padre come garzone di un bar, viene notato da Don Salvatore che gli insegna il mestiere e, nello stesso tempo, discute con lui l'interpretazione dei personaggi di Orlando e di Rinaldo. Ma, mentre il maestro puparo subisce le coercizioni di un affarista che lo vorrebbe a Taormina per rappresentare i suoi pupi soprattutto per i turisti. Eusebio, aiutante di palcoscenico di Don Saverio, si serve dell'ingenuità del ragazzo per coinvolgerlo in traffici di opere d'arte...
Che cosa sono le nuvole (Da capriccio all’italiana, 1967)
Regia di Pier Paolo Pasolini
In un teatro, dinanzi a un pubblico popolare, viene messa in scena una versione in chiave comica della tragedia shakespeariana Otello: i personaggi sono attori-marionette. Il pubblico che assiste alla rappresentazione non accetta la conclusione della storia che, come nella tragedia di Shakespeare, prevede l'assassinio di Desdemona da parte di Otello: gli spettatori salgono sul palcoscenico, uccidono Jago e Otello e portano in trionfo Desdemona e Cassio.
Jago e Otello vengono caricati nel camion della spazzatura, poi buttati nella discarica.
Il film è una riflessione piuttosto amara sui significati dell'esistenza umana e sui rapporti tra l'apparire e l'essere, tra la vita e la morte. Per esprimere le sue riflessioni Pasolini fa ricorso a una "rappresentazione nella rappresentazione" scegliendo di avere come interpreti uomini-marionette.
Paisà (1946)
Regia di Roberto Rossellini
Attraverso sei episodi indipendenti l'uno dall'altro, il film rievoca l'avanzata delle truppe alleate in Italia. Si inizia con un episodio dello sbarco in Sicilia, segue una scena a Napoli dove uno scugnizzo fa la conoscenza di un militare di colore americano, Joe. Dopo avergli raccontato i propri sogni una volta tornato a casa, il soldato s'addormenta ed il ragazzo ne approfitta per rubargli le scarpe. Qualche giorno dopo il militare ritrova per caso il piccolo ladro e lo costringe ad accompagnarlo nella sua casa per riprendere il maltolto. Il ragazzo scappa e durante l’inseguimento entra in un teatro dei pupi dove è in corso la rappresentazione dei pupi. Per sfuggire al soldato il ragazzo si intrufola dentro il boccascena, in mezzo ai pupi, lo stesso fa il soldato americano che come un novello Don Chisciotte, lotta contro i paladini nel teatro di Maese Pedro.
I due pupari - I due Cavalieri (Da Gli Zanzaroni, 1967)
Regia di Ugo La Rosa
Cicco Ingrassia nei panni di un oprante – contastorie, gestisce un teatro di pupi ormai privo di pubblico. Unico spettatore è Franco Franchi che appassionato delle storie di Carlo Magno e dei suoi Paladini conosce ogni fatto storico, ogni particolare, ogni movimento tecnico dei pupi, tanto che interrompe continuamente il maestro oprante per richiamarlo alle regole della tradizione.
I due finiranno per gestire insieme il teatro, aiutandosi a vicenda sul palcoscenico davanti ad una numerosa platea di bambini che ritornato a frequentare l’Opera dei Pupi. |
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